Operazione della Dia di Trapani che ha sequestrato beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo di un milione a un imprenditore agricolo, condannato con sentenza definitiva anche per 416-bis, e appartenente alla famiglia mafiosa Vita. Il decreto di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Trapani.
L’imprenditore è stato coinvolto, tra gli altri, nel procedimento penale scaturito dall’operazione Pionica e che ha riguardato le famiglie mafiose operanti nei comuni trapanesi di Salemi e Vita. Un’operazione portata a termine nel 2018 e che ha portato a numerose misure cautelari tra cui quella nei confronti dell’imprenditore di Vita coinvolto oggi, condannato a 12 anni.
Il sequestro è stato adottato dopo alcuni accertamenti patrimoniali effettuati dalla Sezione operativa della Dia di Trapani, che hanno evidenziato “la sproporzione tra il patrimonio di pertinenza dell’imputato e i redditi da questi dichiarati, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro”.
L’azienda Pionica prende il nome da una contrada di Santa Ninfa dove si trova l’azienda di 60 ettari di proprietà di Giuseppa Salvo, di Salemi. Secondo l’accusa, Michele Gucciardi e Melchiorre Leone, agronomo di Vita, prima avrebbero scoraggiato possibili acquirenti dell’azienda e poi, dopo che Roberto Nicastri di Alcamo, fratello del re dell’eolico, l’avrebbero acquistata all’asta per 130mila euro per poi rivenderla a 530. mille euro ai Vieffe di Vivirito e Ficarotta di Palermo, che rivendicavano per quest’ultimo i diritti di reimpianto dei vigneti. Il cosidetto registri immobiliari, che Salvo avrebbe potuto vendere e con il ricavato saldare i debiti dell’azienda e mantenere la proprietà del terreno. Grazie a quelli registri immobiliari Vieffe ha ottenuto due prestiti comunitari: uno da 420mila e l’altro da 120mila euro.
