«I cimeli azzurri dei campioni del mondo e d’Europa calabresi sono anche all’Università di Reggio» – .

Circa due anni fa Mauro Rossi Merighi è riuscito a portare il leggendario “Federale 102”, il pallone ufficiale con cui l’Italia di Vittorio Pozzo vinse il Coppa del mondo del 1934. Quel pallone di oggi è uno dei più 500 cimeli preziosi che fanno parte della mostra”Un secolo di blu”, la più grande rassegna storica e antologica della Nazionale italiana di calcio che Il 24 maggio si inaugurerà il ciclo di incontri e mostre organizzati da Corriere della Calabria “Pianifichiamo in anticipo” in sinergia con ilUniversità Mediterranea di Reggio Calabria. Un evento che si terrà all’Università di Reggio fino al 29 maggio e che attraverso lo sport mira a promuovere una corretta cultura della salute e della prevenzione grazie al contributo di istituzioni, medici, insegnanti, atleti e pazienti.
Merighi, che abbiamo ascoltato alla vigilia dell’evento reggino, oltre ad essere il curatore della mostra di oltre 500 cimeli che appartengono alla storia della Nazionale dal 1870 al 2022, è il presidente dell’associazione S.Anna per lo Sport (accreditato alla Camera dei Deputati in qualità di Rappresentante degli Interessi per lo Sport e il Terzo Settore). All’inaugurazione, insieme a lui e al promotore Paolo Grimaldi (leggi l’intervista qui)sarà presente il campione del mondo 2006 Simone Perrotta, bandiera calabrese e rom. La ricca esposizione comprende cinque sezioni storiche, che vanno dal 1880 al 1990 fino ai giorni nostri. Il tutto condito da una narrazione coinvolgente, scandita da palloni, scarpette, magliette, giornali, documenti, partite di ogni epoca e tantissime curiosità che sicuramente affascineranno grandi e piccini.

Merighi, come è nato questo progetto?
«L’idea è nata a Roma nel 2017 con il Museo del Calcio in cui abbiamo raccontato la storia del calcio, non solo italiano, dai suoi esordi, quindi dal pallone con cui si giocò la prima partita internazionale nel 1872, passando dal gioco del il calcio oggi in Italia dopo la fine dell’Unità d’Italia, fino ai giorni nostri. In quell’occasione incontrammo Paolo Grimaldi che già da 30 anni lavorava nella Federcalcio e che aveva accumulato diversi cimeli storici della Nazionale Italiana. Da quel momento in poi abbiamo deciso di creare questo progetto comune.”

Una mostra sul calcio italiano che racconta 150 anni di storia, costume, cultura e politica.
«Secondo noi la storia del calcio è fatta di carta e inchiostro. Da quando si chiamava calcio al calcio 2.0, noi, grazie all’aiuto di giornali e riviste raccolti dal 1910 al 2024, raccontiamo anche la storia del linguaggio con cui questo popolarissimo sport veniva raccontato e viene raccontato oggi. La storia parte dalla ricostruzione della maglia d’esordio della Nazionale del 1910 per poi proseguire con la prima maglia azzurra con lo stemma sabaudo del 1911 accanto al quale, nel ventennio fascista, venne aggiunto il fascio littorio. Senza dimenticare le scarpette e i palloni, da quelli costruiti nell’800 in Inghilterra a quelli più recenti. Chiunque visiterà la mostra potrà vedere da vicino come i cambiamenti tecnologici nei materiali, nel design e nel logo abbiano avuto un profondo impatto sulla storia di questo sport”.

È vero che i cimeli che verranno esposti potranno essere toccati dai visitatori?
“È così vero. La nostra è l’unica mostra che dà la possibilità di toccare con mano maglie e palloni, in questo modo diamo la possibilità ai visitatori di comprendere le differenze dei materiali utilizzati dalla nostra Nazionale nel corso della sua storia. Dai primi palloni da calcio a quelli più moderni realizzati con plastica resistente all’acqua. Vogliamo far capire come il calcio alla fine sia riuscito a incorporare tutti gli aspetti e i cambiamenti della società”.

C’è un oggetto a cui sei particolarmente affezionato?
«Sicuramente il ballo “Federale 102”, voluto da Benito Mussolini come esempio di propaganda fascista. Siamo riusciti a riportarlo in Italia in modo del tutto inaspettato e sorprendente, devo ammetterlo con non poche difficoltà e dopo un lunghissimo lavoro di ricerca. Si tratta del primo modello di pallone prodotto nel nostro Paese e utilizzato solo in poche partite dei Mondiali del 1934, compresa la finale giocata e vinta dall’Italia contro la Cecoslovacchia. In quel torneo si giocava prevalentemente con la più famosa pallina inglese “Zig Zag”. Questo è un oggetto molto raro, ne sono stati realizzati pochissimi. Nemmeno l’autorevole Museo FIFA, che racconta la storia dei Mondiali di calcio dal 1930 in poi, può vantare una descrizione di questo pallone come fa il nostro museo”.

Il “Federale 102”

Inoltre lei è sempre stato impegnato in iniziative di solidarietà e di utilità sociale. L’evento del Corriere della Calabria ha l’obiettivo di sensibilizzare giovani e adulti ad una corretta cultura della salute attraverso lo sport.
«Credo che questa mostra possa aiutare molto a prendere coscienza di quanto praticare sport, e in questo caso specifico il calcio, possa aiutare a condurre un’esistenza sana. Il calciatore moderno, come quello del passato, può senza dubbio rivelarsi un esempio positivo da seguire, soprattutto per le nuove generazioni che, se un tempo leggevano i giornali, oggi visitano i social media per seguire, ammirare e nel migliore dei casi imitare i propri giocatori. preferiti”.

A Reggio Calabria non mancheranno gli oggetti appartenuti ai calciatori calabresi che hanno fatto e fanno parte della Nazionale italiana.
«Sì, porteremo la divisa di Simone Perrotta del Mondiale 2006 e dell’Europeo 2008 insieme al pallone e le scarpette di quella competizione, e poi ancora la divisa di Gennaro Gattuso dell’Europeo 2008, la maglia di Giuseppe Pancaro e la maglia azzurra di Domenico Berardi con cui ha affrontato il Galles nel vittorioso Europeo del 2020. Questo è un museo itinerante e cerchiamo di mettere in luce soprattutto i campioni che hanno fatto la storia di uno specifico territorio. In questo caso abbiamo tre campioni del mondo e un campione europeo calabrese, direi che non è cosa da poco”. ([email protected])

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Abbastanza clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV il futuro incerto del trasporto pubblico locale – .
NEXT Un detenuto si è suicidato a Sassari, il 44esimo in Italia dall’inizio dell’anno