Mattarella ad Asti ricorda il trentesimo anniversario della morte di Giovanni Goria – .

ASTI «Le doti di cui era dotato erano nel pieno rispetto dei valori che l’astigiano ha sempre espresso: umiltà, senso del limite, concretezza, coscienza sentita intimamente nel senso del dovere, rispetto della dignità delle funzioni che si è ritrovato a coprirlo nonostante le sofferenze e alcune amarezze che ha patito immeritatamente nell’ultima parte della sua vita. L’opera di un riformatore rigoroso va sottolineata qui, qui oggi, davanti alla sua famiglia, che ringrazio per essere presente. Goria era un uomo dei momenti difficili, come gli astigiani. Il suo è stato un governo di dialogo e di riuscito raffreddamento del conflitto tra le forze politiche”, ha dichiarato il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento al teatro Alfieri di Asti, in occasione del convegno in ricordo del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Goria, il più giovane Presidente del Consiglio della Prima Repubblica.

L’evento è avvenuto questa mattina Giovedì 23 maggiocostituendo il momento clou della cerimonia in ricordo del politico astigiano.

Il presidente della Repubblica ha richiamato l’attenzione sulla sensibilità che ha portato Goria «a considerare strettamente connessi i temi della ripresa economica e dello sviluppo, cioè di una gestione della finanza pubblica che non mortifichi l’economia e di una progressione della spesa pubblica accompagnata da un moderno sistema fiscale”, e ha ribadito la convinzione del politico astigiano circa “la necessaria attenzione a stare al passo con i tempi, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione”.

Mattarella ha sottolineato: «È rimasto colpito dall’inquietudine del Nord del Paese, che chiedeva ammodernamenti importanti e scelte coraggiose. Voleva e sapeva correre il rischio di governare. Percepiva l’insofferenza degli ambiti territoriali e delle classi sociali per le inefficienze e gli squilibri accumulati. Ha sentito quindi il bisogno di porre fine alle situazioni societarie che pesavano sulla nostra società. Si è confrontato con altri paesi europei. Temi che sono ancora oggi molto attuali”.

Il capo dello Stato prosegue: «In un contributo intitolato “Il quarto ciclo della politica italiana”, con il quale ha partecipato al dibattito in corso nel suo partito, Goria ha scritto: “Il compito della democrazia non è tanto quello di ristabilire dove siamo stanno andando, tranne forse per un breve periodo, ma come andiamo noi: cioè in libertà, autonomia, solidarietà e rispetto reciproco, senza oppressioni, dando sicurezza al cambiamento, secondo procedure che sono strumenti di aiuto alla società”.

Ribadendo “il sacro rispetto di Goria per la Costituzione e per le sue istituzioni, che si coniugava con la consapevolezza della lotta della democrazia, che ha sempre bisogno della partecipazione dei cittadini per vivere”, Mattarella ha poi ricordato l’importante impegno del politico astigiano alla guida di al Parlamento Europeo nel biennio ’89-’91 e la collaborazione con lui durante il suo Governo.

«Contribuì ad ispirarlo anche il profondo sentimento di queste terre e della sua gente, un sentimento fortemente patriottico, come attesta la medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza conferita dal presidente Scalfaro alla provincia di Asti, provincia contadina per eccellenza. Oggi, nella sua terra, si rinnova il pensiero riconoscente della Repubblica Italiana per Giovanni Goria”, ha concluso Mattarella.

È commovente il ricordo del figlio Marco Goria. Tra i relatori la dottoressa Gianna Martinengo, compagna di scuola di Goria e tecnologa umanista; Il professor Innocenzo Cipolletta, collaboratore di Goria dal 1982, il professor Francesco Pizzetti, suo consigliere costituzionale a Palazzo Chigi e l’onorevole Bruno Tabacci. All’evento hanno partecipato le massime rappresentanze istituzionali del territorio. Tra i presenti in platea anche il ministro Paolo Zangrillo e il presidente della Regione Alberto Cirio.

Manuela Zoccola

Guarda il discorso del Presidente della Repubblica

«Oggi la Repubblica rende omaggio, a trent’anni dalla sua morte, a una personalità importante che l’ha onorata con la sua opera e la sua testimonianza, il presidente del Consiglio Giovanni Goria». Lo ha detto ad Asti il ​​presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia commemorativa del trentennale della morte di Giovanni Goria. «Nella brevità della vita che gli fu concessa, – ha aggiunto – lo statista piemontese mise a frutto le doti di cui era dotato, nella piena adesione a quei valori che gli astigiani hanno sempre dimostrato . Umiltà e senso del limite. La coscienza intimamente sentita del senso del dovere. Rispetto della dignità delle funzioni che si è trovato a ricoprire, nonostante le sofferenze e alcune amarezze che ha patito immeritatamente nell’ultima parte della sua vita.

«L’opera di rigoroso riformatore che si trovò a svolgere va qui sottolineata – ha proseguito – davanti alla sua famiglia, alla moglie, ai figli, ai nipoti, che saluto e ringrazio per la loro presenza. Anche se non aveva intenzione di esserlo, Goria era un uomo adatto ai momenti difficili”.

La gallery fotografica del nostro fotografo Pierangelo Vacchetto

La gallery fotografica dell’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica


 
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