Il CAI manifesta ad Assisi contro la legge che apriva i sentieri a moto e quad. San Francesco sarebbe d’accordo – .

Il CAI manifesta ad Assisi contro la legge che apriva i sentieri a moto e quad. San Francesco sarebbe d’accordo – .
Il CAI manifesta ad Assisi contro la legge che apriva i sentieri a moto e quad. San Francesco sarebbe d’accordo – .

Escursionisti nella piana di Castelluccio, foto Stefano Ardito

Escursionisti sul Monte Aspra, in Valnerina

Salendo verso il Monte Subasio, foto CAI

Aprile 2024, evento CAI sul Monte Subasio, foto CAI Terni

Ai Piani di Castelluccio, foto Stefano Ardito

Qualche anno fa si parlava diUmbria come e del “cuore verde d’Italia”. Ed è ancora così, soprattutto in primavera, per chi percorre le colline del Trasimeno e di Perugia, i boschi della Valnerina e del Subasio, le gole scavate nel tufo che si affacciano sulla valle del Tevere e su Orvieto. In poche settimane, le fioriture del Piani di Castelluccio attirerà migliaia di escursionisti e curiosi sul versante umbro dei Monti Sibillini.

Da decenni, nella zona di San Francesco, gli appassionati di trail si concentrano in poche zone. I Sibillini, ovviamente, e poi i Monti Martani, il Monte Cucco caro agli speleologi, il Monte Tezio che sovrasta Perugia e le colline calcaree attorno a Terni.

Le cose sono cambiate negli ultimi anni, ad es le montagne e le colline dell’Umbria sono attraversate da una fitta rete di sentieri di interesse nazionale e locale. Un elenco che comprende le vie di San Benedetto e di San Francesco, i sentieri dell’Amerino nei dintorni di Amelia, il Cammino delle Terre Mutate che tocca Norcia e altri paesi colpiti dai terremoti del 2016.

“In Umbria i volontari delle Sezioni CAI si occupano della manutenzione dei 447 percorsi, per un totale di 3.570 chilometri, che compongono la Rete Escursionistica Regionale” spiega con legittimo orgoglio una dichiarazione di Gruppo Regionale CAIche comprende le sezioni di Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto, Perugia, Spoleto e Terni.

“Un lavoro gratuito, portato avanti da decenni, che ha permesso di conservare un patrimonio di strade in un ambiente naturale. Se questo lavoro venisse monetizzato in termini orari si otterrebbe una cifra di diversi milioni di euro l’anno”, continua il comunicato. Il contributo economico dei cammini all’economia dell’Umbria, come per le altre Regioni, non è mai stato calcolato. Non c’è dubbio, però, che si tratti di un dato importante.

Da qualche mese, però, la Regione Umbria ha assestato un duro colpo agli appassionati di trail, non importa se siano locali o arrivati ​​dal resto d’Italia e dall’estero. Dal 1° gennaio 2024, un emendamento alla legge di bilancio regionale presentato da Manuela Puletti, consigliera regionale della Lega, ha aperto sentieri e mulattiere al traffico di veicoli a motore come moto da trial, fuoristrada e quad.

A dicembre, dopo l’approvazione dell’emendamento, Puletti lo aveva spiegato “le montagne e le colline dell’Umbria diventano libere di essere vissute”e che devono essere aboliti “sanzioni ingiuste contro cacciatori, cercatori di funghi e appassionati di motocross”.

“Il bosco e le nostre colline rappresentano una grande risorsa per l’Umbria, ed è compito della politica agevolare mondi importanti e identificativi della storia umbra come quello dei cacciatori, dei cercatori di funghi e dei motociclisti”– continuò il consigliere. “La politica del ‘sì’ ha vinto ancora una volta su quella del ‘no’, che in nome dell’ambientalismo strumentale di fatto crea distanza tra natura e uomo”.

Le sezioni umbre del Club Alpino Italiano, fin dall’inizio, si sono opposte alla legge in modo motivato e deciso. A febbraio si è svolta una manifestazione sotto la sede della Regione a Perugia e del presidente generale del CAI Antonio Montani ha inviato una lettera aperta e un dossier al presidente dell’Umbria Donatella Tesei.

Secondo l’emendamento Puletti l’unico modo per tenere lontani i veicoli a motore dalla carreggiata sono i segnali di divieto. Per il CAI “I 10mila euro messi a disposizione per installarli non bastano assolutamente”e salvaguardare i percorsi più belli “Ci vorrebbe quasi mezzo milione di euro”.

“Invitiamo la Regione a rivedere una norma che compromette, a vantaggio di un numero limitato di persone, un bene che appartiene a tutti e per tutti”Montani scriveva a febbraio. “La presenza di moto sui sentieri scoraggia la presenza dei camminatori, che oggi rappresentano l’unico modello di sviluppo turistico veramente sostenibile e utile alle popolazioni locali”.

Ad aprile, in occasione della mostra Cammini Aperti di Assisiorganizzata dalla Regione Umbria, si è svolta un’escursione-evento sui sentieri del Subasio, il monte di San Francesco. “La mia presidenza del Gruppo Regionale Umbria non poteva iniziare meglio” ha dichiarato Maria Luisa Spantinieletto Presidente del CAI Umbria pochi giorni fa.

Sabato 25 maggio Assisi ospiterà l’Assemblea dei Delegati CAI, uno dei momenti più importanti della vita dell’associazione. Alle 19, al termine dell’incontroi 1.200 Delegati parteciperanno – con il Presidente Montani e tanti esponenti dell’Umbria – ad un flashmob in Piazza del Comune dal titolo “Rispetto! Niente moto sui sentieri”, per ribadire la sua contrarietà all’emendamento Puletti.

Il Club Alpino lo sottolinea ancora una volta “la miopia della Regione nel ritenere che una promiscuità di utilizzo della rete sentieristica da parte di escursionisti a piedi e di veicoli a motore possa portare a risultati economici rilevanti, al di là dei danni arrecati al fondo dei sentieri”.

“In tutti i territori dove si è verificata questa promiscuità si è riscontrato un drastico calo delle presenze turistiche degli escursionisti, dopo un’iniziale impennata, anche una contrazione dei visitatori con veicoli a motore”.

Nelle scorse settimane i rappresentanti umbri di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Italcaccia hanno espresso “unanime soddisfazione” per il provvedimento approvato dalla Regione, e hanno annunciato “di essere pronti a manifestare se la norma verrà toccata”.

Siamo in campagna elettorale, e l’assessore Puletti e il presidente Tesei continuano per la loro strada. Il rischio, per gli imprenditori turistici dell’Umbria, è che i camminatori votino con i piedi, dirigendosi verso sentieri e sentieri più protetti e tranquilli. Importante la testimonianza del CAI.

 
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