eroi, sacrifici e ricordi di una città protagonista – BarlettaLive.it – .

Documento storico

Documento storico

Riconosciuta da tutti, la Città della Disfida ha giocato, durante la Prima Guerra Mondiale, un ruolo primario e talvolta da vera protagonista.

Vivendo nell’era della comunicazione, ho sentito di aver fatto la scelta di raccontare i fatti come se stessi assistendo alla proiezione di un film interminabile. Proprio come accade nei lungometraggi, in un crescendo, sull’immaginario schermo panoramico compaiono i personaggi maggiori, le scene salienti della storia di Barletta e di conseguenza dell’Italia.

Come in un trailer virtuale assisteremo allo scoccare della fatidica data del 24 maggio 1915, alle ore 4 del mattino, quando il Castello Normanno-Svevo di Barletta venne bombardato dall’esploratore asburgico Helgoland dall’imboccatura del porto e che solo l’eroico L’intervento del cacciatorpediniere Turbine impedì che i bombardamenti fossero diretti sulla Cattedrale.

Si proseguirà, con la colonna sonora delle note di “Piave mormorò”, con il fulgido eroismo del diciannovenne sergente bersaglieri Giuseppe Carli che, al terzo anno di ragioneria, interruppe gli studi per arruolarsi nell’11° Reggimento. come sergente studentesco. L’anno successivo (1915) fu trasferito di grado al 12° (4° cp. XXIII Btg.). Appena venti giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia, il 1 giugno 1915, alla fine della giornata, cadde, incitando i suoi uomini all’avanzata, sul monte Mrzli e per questo atto di estremo amore per la sua Patria, sarà il primo soldato italiano a meritare la medaglia d’oro.

Il film neorealista proseguirà con le storie di tanti altri Figli di Barletta che versarono il loro sangue, meritando di essere ricordati e iscritti a lettere d’oro nell’albo dei patrioti e da parte nostra non si potrebbe offrire altro che conoscere il l’elenco infinito dei soldati caduti e decorati della Grande Guerra, i nomi e lo stato di servizio, i luoghi in cui caddero, le campagne effettuate ed infine le meritate ricompense ricevute.

Caddero sul campo ben 768 barlettani e nel giorno che ricorda l’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, ho l’onore di ricordare i decorati “ignoti” caduti sul campo nella Grande Guerra: la Medaglia d’Oro CARLI Giuseppe nato nel 1896; le Medaglie d’Argento DORONZO Luigi (tre Medaglie d’Argento) classe 1886, GARINELLA Agostino classe 1891, LANOTTE Nicola classe 1887, MENNEA Michele classe 1896, STRANIERO Nicola Giovanni classe 1896 e le Medaglie di Bronzo BERARDELLI Lodovico classe 1895, COLAPRICE Pietro classe 1881, LANOTTE Michele nato nel 1895, POMARICI Giuseppe nato nel 1889, RUTIGLIANO Raffaele nato nel 1890 e ZIGOLILLO Giuseppe nato nel 1894.

Cerco, con la scrittura, di far quasi vedere la fila infinita degli Eroi barlettani con le loro povere divise logore, con le ferite sanguinanti ma con qualcosa che dà luce a tutto e fa bella mostra sui loro petti, le “Stellette”. per simboleggiare lo splendente amore per la patria.

Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò in guerra a fianco dell’Intesa contro l’Impero austro-ungarico. Sul fronte austriaco iniziò subito la guerra di logoramento. Molti italiani si arruolarono come volontari, tra cui il diciottenne Giuseppe Carli, nato nel 1896, ma la maggioranza dei combattenti era costituita da richiamati alle armi con il servizio di leva obbligatorio.

Numerose furono le battaglie combattute soprattutto in Trentino, Veneto e Friuli. Tre fiumi furono teatro di grandi battaglie: l’Isonzo, il Tagliamento e il Piave.

Nell’ora in cui la Patria cede al riconoscimento di ogni merito anche se umile e silenzioso, è giusto inviare una parola di conforto ai genitori che hanno reso omaggio alla Patria con la vita del loro figlio senza la gloria di un bella morte sul campo o di ferita in battaglia, o di agognata ricompensa al valore. Con il passare degli anni e sotto la pressione dei tragici eventi della lotta, aiutarono a superare questa faticosa retata di persone.

Durante la guerra furono richiamate alle armi le classi dal 1874 al 1900 che per l’esercito salirono a 5.698.000; i volontari delle altre classi furono circa 8.000 e gli elementi permanenti 52.000.

I morti italiani per cause dirette di guerra sono stati calcolati in circa 680.000, ma occorre aggiungere, sia pure sulla base di metodi di stima acuti, almeno una quota della mortalità avvenuta nella popolazione per concause belliche, quindi raggiungendo la cifra di circa 750.000 vite umane.

In conclusione, quello che ho cercato di riportare non è un freddo elenco di nomi e luoghi ma un fulgido esempio di “ragazzi” che hanno risposto “Presente”, come riportato sulla scalinata del Santuario di Redipuglia, per l’onore di Barletta e per servire Italia.

Venerdì 24 maggio 2024

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