la destra è avanti, sondaggi shock – .

la destra è avanti, sondaggi shock – .
la destra è avanti, sondaggi shock – .

Il centrodestra parla toscano. Sulle dolci colline di Firenze e nella vicina Prato i sondaggi parlano chiaro: una svolta a destra – impensabile fino a pochi mesi fa – è ormai in vista. Lo riportano Pagnoncelli, Swg, Emg Different di Masia. E lo confermano le piazze piene, gli appuntamenti elettorali, la partecipazione ai comitati che sostengono Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, a Firenze e Gianni Cenni a Prato. Con quest’ultimo già due o tre punti percentuali sopra lo sfidante del centrosinistra. Nel Pd c’è allarme: la sconfitta in Toscana avrebbe l’effetto di una bomba per il Nazareno. A buttarsi sarebbe, senza appello, Elly Schlein. Il segretario dem lo sa e legge messaggi disperati nelle chat interne: «Bisogna dire che Schmidt sta con i neonazisti di Casapound, quindi non scherzate». E poi: «Basta carezze anche a Saccardi: un voto per lei è un voto dato a destra». Un diktat imperativo: alzare i toni. Prova tutto. Ma i fiorentini sembrano stanchi della solita ribollita.

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Se al primo turno nel capoluogo toscano il 30-35% dei voti va al centrodestra, con un centrosinistra frammentato tra tre donne – la dem Sara Funaro, la renziana Stefania Saccardi, l’indipendente Cecilia Del Re, si È ovvio che a decidere sarà il ballottaggio. E a quel punto tutti i voti saranno preziosi, ma soprattutto quelli di Italia Viva e Azione. I centristi oscillano tra il 10 e il 12% a Firenze e poco sotto a Prato: il loro schieramento sarebbe decisivo. Lo sanno tutti, anche se nessuno lo dice ad alta voce. «Apriremo un confronto con i cittadini di Firenze», dice Marco Stella, capogruppo in Regione e capogruppo toscano di Forza Italia: «Siamo consapevoli della sfida che ci attende e i numeri ci danno ragione, la scelta di Schmidt è stato coraggioso ed è stata la scelta giusta. Il giorno dopo il primo turno, quando vedremo come andrà a finire, faremo un appello non alle forze politiche, ma agli elettori”. Ekie Schmidt non è chiuso a nessuna ipotesi: «Al ballottaggio ogni voto è importante, siamo in democrazia, ognuno adesso deve votare per quello che sente, e certo può darsi che ci sia qualcuno a cui piace il mio programma ma gli piace anche Stefania Saccardi e ricordiamoci che esiste il voto diviso”, indicazione utile già al primo turno.

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Matteo Renzi gioca in casa e su tutto il campo. «La situazione è molto grave, la miopia del Pd ha portato ad una situazione scioccante: a Firenze era convinto della propria autosufficienza, ha scelto di andare da solo convinto di poter vincere e lo ha fatto con linee politiche che non funzionano». Qui si prepara una mossa dei cavalli, due passi avanti e uno a destra, per portare il centrodestra sia a Firenze che a Prato, sostenuto da un forte architrave centrista, a rivoluzionare un quadro rimasto immutato dal post -periodo bellico ad oggi. Con ricadute pesanti a Roma, in quel Nazareno dove Schlein faticherebbe a restare al suo posto. Stefano Bonaccini, uscito vincitore dai congressi del Pd prima che i gazebo ribaltassero i risultati, potrebbe essere indicato come garante provvisorio. Fino a quando Paolo Gentiloni torna a Roma dall’Europa, pronto ad assumerne la guida.

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