Andiamo avanti | Occhiuto: «La prevenzione è uno dei settori in cui la Calabria è più indietro» – .

REGGIO CALABRIAGiochiamo presto” è il titolo scelto per l’iniziativa con la quale il Corriere della Calabria prosegue il proprio impegno, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e informazione. Dal 24 al 29 maggio 2024, nella storica cornice del Palazzo della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, alcuni protagonisti della salute, della sanità e dello sport dialogheranno con i nomi più celebri del quotidiano, secondo un approccio ormai collaudato e apprezzato formato. Tra i relatori, il presidente della Regione Calabria e assessore alla Sanità calabrese Roberto Occhiuto.

La privatizzazione delle professioni

“IL Corriere della Calabria svolge una funzione importante senza fare sconti a nessuno, nemmeno a me. Stimola il dibattito sulla Calabria, dando spazio a una nuova narrazione mentre in passato si parlava solo di problemi”, esordisce il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Che poi passa subito in rassegna i tanti nodi dell’ ancora irrisolti nella sanità calabrese. «La mia presenza è necessaria per dire grazie alle eccellenze calabresi della sanità, come il professore Giuseppe Novelli e il presidente dell’ISS Rocco Bellantone. Il tema della governance sanitaria è sempre stato sottovalutato, quando si formavano i governi tutti lottavano per accaparrarsi il ruolo di ministro dell’Interno, meno per quello della Salute”. Il Covid ha segnato uno spartiacque. «All’improvviso si è scoperto quanto sia importante la sanità. C’è un grosso problema nel reclutamento dei medicisi è verificato un evidente errore di programmazione e nessuno si è accorto che il mercato delle professioni sanitarie veniva privatizzato. Ciò ha favorito la nascita di cooperative di operatori di token.” Il governatore evidenzia le ragioni che hanno spinto i camici bianchi ad abbandonare la sanità pubblica, preferendo lavorare nelle strutture private. «Nel settore pubblico il medico non viene pagato alla scadenza e questo porta – ad esempio – i giovani ad andare all’estero. Una decisione che evidentemente priva Lea di punti importanti”.

La sanità calabrese come un paziente in coma

«La nostra situazione è complicata», prosegue il presidente della Regione, «se il sistema calabrese fosse malato, sarebbe in coma». Oggi la sanità “è un disastro in tutta Italia, ovunque, anche nelle regioni che vantavano sistemi organizzativi straordinari per mancanza di programmazione e di risorse”, tuona il Governatore che poi bolla come odioso il pregiudizio storico sulla sanità calabrese”. «Fa male – aggiunge il governatore – disponiamo di ottimi professionisti calabresi che operano in strutture lontane dalla nostra regione».

Prevenzione

Il governatore della Calabria dedica il commento al tema centrale di “Giochiamo d’anticipo”, la prevenzione. «È uno dei settori in cui la Calabria è più indietro. Spendere in prevenzione significa investire nel contenimento della spesa sanitaria e nel rendere più efficiente l’intero sistema», sottolinea Occhiuto che aggiunge: «Per fortuna c’è lo sport, le organizzazioni svolgono un’azione meritoria perché aiutano i giovani a praticare attività fisica ma anche grazie agli esami permettono ai ragazzi di scoprire eventuali patologie. Per questo abbiamo pensato, come Regione Calabria, a un buono da 800 euro per far praticare attività sportiva ai nostri figli”.
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