Obiettivo del Maestro era quello di dare la giusta “posizione” e la giusta “espressione” al volto della Madonna. Che, come si vede, è dipinto quattro volte. In qualche modo il visitatore riesce a percepire la tensione emotiva che spinse Giaquinto a correggersi. La tela, nella versione definitiva, può essere ammirata, in originale, insieme alle altre splendide opere esposte nella Fabbrica di San Domenico, a Molfetta.
La stessa che, finora, è stata inaugurata l’11 maggio, conta duemila visitatori con prenotazione fino a giugno da parte di scuole e associazioni del territorio. I visitatori, di tutte le età, provengono da tutta la provincia con interessanti incursioni turistiche. In mostra 23 dipinti ad olio (tra cui bozzetti e tele di maggiori dimensioni) e un inchiostro su carta “prestato” da varie collezioni private, per lo più inediti, da Giaquinto e dal suo maestro napoletano Francesco Solimena. Tutte opere originariamente parte della Collezione Bonasia.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Molfetta, assessorato alla cultura, la mostra è stata realizzata, come progetto inaugurale, da “Partenope – Associazione per la diffusione dell’arte meridionale” il cui presidente, il professor Gaetano Mongelli, già docente di Storia dell’Arte Medievale e d’Arte Moderna presso le Università di Potenza e di Bari, nonché autentico testimone di una lunga vocazione personale e professionale alla figura del maestro molfettese, si è incaricato della redazione di un ricco catalogo ragionato di commento dei dipinti esposti.
Una mostra originale, un evento che il sindaco Tommaso Minervini e l’assessore alla Cultura Giacomo Rossiello, hanno presentato come prologo all’inaugurazione della nuova pinacoteca nell’ex Palazzo Tributi di corso Dante. La mostra, con ingresso gratuito, è visitabile tutti i giorni, compresi i festivi, fino al 16 giugno, dalle 10 alle 13 (ultimo ingresso alle 12,30) e dalle 17 alle 21 (ultimo ingresso alle 20,30).