BARI – Con la salvezza dalla retrocessione in Serie C appena ottenuta, anche il calcio barese e la gestione dello stadio San Nicola sono al centro delle preoccupazioni dei candidati sindaco. Intervistato oggi dai giornalisti a margine di una discussione con Confindustriane hanno parlato, tra gli altri, Vito Leccese (Pd, Verdi), Michele Laforgia (M5s e Sinistra Italiana) e Fabio Romito (centrodestra unito).
«È un tema che dobbiamo affrontare – ha detto Laforgia – perché anche il calcio è un’industria e la partecipazione dell’amministrazione comunale e anche la fornitura di beni pubblici – lo stadio è un bene pubblico – possono essere regolate e controllate solo politicamente». «Quindi – ha evidenziato – è sicuramente un tema, a prescindere dal sostegno. Penso che un sindaco non debba essere un tifoso ma certamente deve amministrare i beni pubblici nell’interesse della città. E una squadra di calcio è un patrimonio per tutta la città”.
Romito ritiene che «occorrerebbero fare molte riflessioni, anche sul calcio barese. L’attuale proprietà ha ottenuto condizioni di straordinaria agevolazione dal Comune di Bari. Lo stadio non lo pagano, lo abbiamo ristrutturato con soldi pubblici presi in prestito, quindi gli interessi li pagheranno anche i baresi». «Lo stadio – ha sottolineato – è un patrimonio per tutti i baresi ma un privato non può prendere dalla città, dai tifosi, dall’amministrazione comunale e non investire sulla squadra. È un comportamento inaccettabile, il Bari deve guardare oltre l’attuale proprietà”.
Il leccese è convinto che «dovremo lavorare affinché il Bari possa ambire a traguardi più ambiziosi e soprattutto dovremo rinegoziare con la proprietà la concessione d’uso dello stadio San Nicola, rivedendola completamente. Perché credo che la città di Bari, che ha fatto tanti investimenti per migliorare quell’impianto sportivo, dovrebbe pretendere molto di più”.