4 milioni i malati in Italia, 65mila solo a Bergamo. Come prevenirlo e trattarlo – .

Il diabete mellito è una malattia molto frequente, in Italia sono quasi 4 milioni i diabetici e si stima che almeno un milione di persone siano diabetiche senza aver ricevuto una diagnosi. Nella provincia di Bergamo le persone diabetiche sono circa 65.000. Si tratta quindi di una malattia che ha un forte impatto sulla salute dei cittadini e un notevole peso sociale. Ne parliamo con la dottoressa Danila Camozzi, diabetologa ed endocrinologa, responsabile del servizio di diabetologia ed endocrinologia presso la Clinica San Francesco di Bergamo dove nel settembre 2023 è stato avviato il servizio di diabetologia ambulatoriale che, in sinergia con gli altri specialisti della struttura, offre al paziente un’assistenza globale e multispecialistica per implementare la migliore assistenza.

Quali sono i tipi di diabete e come si manifestano?
Il diabete mellito comprende varie forme cliniche. Il diabete di tipo 1 compare generalmente nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti ed è caratterizzato dalla distruzione autoimmune delle cellule beta del pancreas e da una grave carenza di insulina. Il diabete di tipo 2 insorge tipicamente dopo i 40 anni ed è caratterizzato da un deficit generalmente parziale della secrezione insulinica spesso associato ad un quadro di insulino-resistenza; entrambe queste alterazioni sono determinate dall’interazione di fattori genetici e fattori ambientali (sovrappeso, obesità, sedentarietà). Il diabete gestazionale compare nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e nella maggior parte dei casi regredisce dopo il parto, ma costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Ricordiamo infine alcune forme rare di diabete monogenico (es. Mody), diabete che si manifesta in corso di malattie del pancreas esocrino (fibrosi cistica, pancreatite), diabete secondario all’uso di farmaci (es. glucocorticoidi).

Quali sono i sintomi all’esordio?
L’esordio del diabete può essere brusco e caratterizzato da malessere, polidipsia (sete intensa), poliuria (bisogno di urinare spesso), stanchezza, calo ponderale (perdita di peso) come accade con il diabete di tipo 1. Nel diabete di tipo 2, la malattia può rimanere asintomatica per anni ed essere rilevata durante esami di routine o esami per altre malattie.

Dato che il diabete di tipo 2 è meno facile da identificare, come possiamo capire se siamo a rischio?
Considerando che il diabete di tipo 2 può rimanere non riconosciuto per anni, sono stati proposti criteri per uno screening precoce (procedura diagnostica) della malattia. Gli ultimi standard americani di cura per il diabete (2023) propongono lo screening per il diabete di tipo 2 negli adulti con sovrappeso e altri fattori di rischio associati come storia familiare di diabete di primo grado, scarsa attività fisica, storia di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, colesterolo HDL piu ‘basso di 35 mg/dl e/o trigliceridi superiori a 250 mg/dl. Per tutti gli adulti, lo screening dovrebbe comunque iniziare all’età di 35 anni.
Lo screening consente di identificare pattern iperglicemici che possono essere considerati “pre-diabete” come “alterata glicemia a digiuno” o “ridotta tolleranza ai carboidrati”. Le persone che presentano queste alterazioni nel loro quadro glicemico dovrebbero intervenire attivamente nel loro stile di vita modificando la dieta e aumentando l’attività fisica per evitare la progressione verso il diabete.

Cosa succede se mi è stato diagnosticato il diabete?
Quando viene diagnosticato il diabete, il trattamento deve essere iniziato precocemente per prevenire danni secondari alla malattia. È noto, infatti, che il diabete costituisce un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e per lo sviluppo di complicanze a carico di diversi organi, in particolare occhi, reni e nervi. Quanto prima si interviene per ottenere un controllo ottimale della glicemia, tanto maggiore è la possibilità di prevenire lo sviluppo di complicanze o di ritardarne la progressione.

E quali trattamenti sono disponibili oggi?
Ricordando sempre che la corretta alimentazione e l’attività fisica costituiscono la base della terapia del diabete, possiamo affermare che negli ultimi anni ci sono stati enormi progressi nella terapia farmacologica.
Il diabete di tipo 1 deve essere trattato con la terapia insulinica poiché è caratterizzato da una carenza spesso assoluta di questo ormone. Oggi sono disponibili insuline con profili d’azione che consentono di soddisfare i bisogni del paziente, esponendolo a un basso rischio di ipoglicemia. La tecnologia ha portato anche allo sviluppo di “sensori” per il monitoraggio continuo della glicemia e di “microinfusori” che consentono l’infusione continua di insulina.
Il diabete di tipo 2 viene trattato inizialmente e spesso per diversi anni con farmaci non insulinici. Negli ultimi 8-10 anni la ricerca farmacologica ha reso disponibili farmaci innovativi come le gliflozine oppure gli inibitori SGLT-2 e gli agonisti dei recettori GLP-1: per il loro meccanismo d’azione non espongono il paziente ad un rischio significativo di ipoglicemia e quindi permetterci di raggiungere obiettivi più ambiziosi nel controllo glicemico. Hanno anche un effetto favorevole sul controllo del peso favorendo la perdita di peso. Studi sulla sicurezza cardiovascolare hanno dimostrato che questi farmaci, oltre alla loro azione ipoglicemizzante (riduzione dello zucchero nel sangue), riducono il rischio di malattie cardiovascolari e renali.
Le Linee Guida italiane e internazionali per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 raccomandano gli inibitori SGLT-2 e GLP1-RA come farmaci da utilizzare precocemente insieme o in alternativa alla metformina per offrire al paziente la possibilità di controllare la glicemia e proteggere gli organi vitali come il cuore e i reni. La persona con diabete merita quindi una valutazione multidisciplinare per ricevere le cure più adeguate e controllare meglio il decorso della malattia.

Vuoi saperne di più sul servizio di diabetologia ambulatoriale della Clinica San Francesco?
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Attivisti di Extinction Rebellion in azione a Udine per sensibilizzare sulle questioni climatiche e non solo – Friulisera – .
NEXT ha l’esperienza per liberarsi dell’etichetta di deus ex machina come sostituto. La rosa deve essere migliorata in tutti i reparti” – .