Palazzo Federici in piazza Duomo Il ministero ora vuole acquistarlo – L’Aquila – .

L’AQUILA. Il Ministero dei Beni Culturali (Mic) intende acquistare Palazzo Federici, edificio risalente agli anni ’30 che si affaccia sulla centralissima piazza Duomo. Per questo motivo, su indicazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, ha deciso di esercitare il cosiddetto diritto di prelazione. La notizia è divenuta di dominio pubblico perché due società (srl) e due privati ​​che intendevano a loro volta acquistare l’immobile hanno proposto ricorso al TAR contestando la legittimità del diritto di prelazione esercitato dal Mic. Per ora, con un’ordinanza, e su richiesta dei ricorrenti, il TAR ha sospeso “il decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali firmato dal direttore generale notificato il 2 aprile 2024 con cui veniva disposta l’esproprio, a titolo di pre- deroga, ai sensi degli artt. 60 e ss. della legge 42 del 2004, dell’intero complesso immobiliare denominato Palazzo Federici, sito in Piazza Duomo-Corso Vittorio Emanuele II-Via Tre Marie all’Aquila”. La sospensione è stata concessa “considerando che la questione sottoposta all’esame del Collegio necessita di ulteriori approfondimenti da parte dell’organo competente. Si ritiene che la concessione di una misura cautelare consenta di valutare il merito della controversia, senza che ciò causi alcun pregiudizio al pubblico interesse”. La decisione vera e propria verrà quindi presa nel mese di ottobre, quando sarà fissata l’udienza decisiva. Il Ministero della Cultura, se riuscirà ad acquistare l’edificio, ne farà la sede dei suoi uffici periferici. Il diritto di prelazione è stato fatto valere anche per Palazzo Ardinghelli, dove oggi ha sede il Maxxi. Palazzo Federici è stato ristrutturato dopo il sisma e i lavori sono stati ultimati all’inizio del 2019.
DIRITTO DI PRELATO RIFIUTO
La legge prevede che “il Ministero, la Regione o gli altri enti pubblici territoriali interessati hanno il diritto di acquistare a titolo di prelazione i beni culturali rispettivamente ceduti a titolo oneroso o ceduti ad una società allo stesso prezzo stabilito nell’art. atto di vendita o al medesimo valore attribuito nell’atto di cessione. La prelazione si esercita entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della relazione prevista dall’articolo 59. Nel caso in cui la relazione sia omessa o presentata tardivamente o sia incompleta, la prelazione si esercita entro 180 giorni dal momento in cui cui il ministero ha ricevuto la denuncia in ritardo. Il provvedimento di prelazione è notificato al venditore e al compratore nei termini di legge”.
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