Dal Perù a Grosseto, il progetto di scambio e formazione tra professionisti ospedalieri – .

Grosseto: Dal 20 al 25 maggio 2024 una delegazione composta da medici e infermieri peruviani è in visita agli ospedali di Grosseto e Orbetello per partecipare a corsi di formazione e scambi di esperienze sulla gestione di un centro di simulazione educativa.

La simulazione educativa è una tecnica innovativa che consiste nella creazione di scenari simulati in contesto sanitario (anche mediante l’utilizzo di manichini) al fine di migliorare sia competenze tecniche che “competenze non tecniche” (quali la comunicazione, l’organizzazione di gruppo, la divisione dei compiti) degli operatori sanitari, in un contesto simulato senza il rischio di provocare danni o incidenti al paziente.

L’attività rientra nel progetto: «Rafforzare il servizio sanitario pubblico e il sistema di formazione sanitaria nella regione di Apurimac, Perù». Questo progetto ha obiettivi che includono interventi di promozione della salute nelle comunità andine, il miglioramento dei servizi sanitari locali, studi e ricerche operative e un’ampia componente di innovazione tecnologica. Riguardo quest’ultimo aspetto si tratta di dare sostegno al sistema nazionale di telemedicina peruviano «TeleSalud» e di creare un centro di simulazione didattica presso l’ospedale Guillermo Diaz de La Vega con sede ad Abancay nella regione Apurimac del Perù.

Il progetto è finanziato dal Centro di Salute Globale della Regione Toscana e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics). Per realizzare il progetto sul campo è coinvolto il personale dell’Azienda USL Toscana Sud Est, che è capofila del progetto e che opera in sinergia con la ONG peruviana Apurimac Ets.

Per la simulazione didattica, il progetto ha acquistato tre manichini antropomorfi (adulto, bambino e neonato) di media fedeltà e ha contribuito alla realizzazione e all’attrezzatura del centro di simulazione didattica presso l’ospedale di Abancay. Nel gennaio 2024 gli operatori sanitari Sara Pettini, infermiera, Elisabetta Grande, pediatra; Giulia Coretti, dottoressa in formazione specialistica dell’AOUS e Luca Scali, responsabile scientifico del progetto dell’Azienda USL Toscana Sud Est, si sono recati in Perù per tenere un primo corso di formazione su questo tema.

Lo staff sanitario peruviano composto da Silvia Isabel Velarde Valenzuela, infermiera; Oscar Carrion Leon, pediatra; Edwin Jesus Marin Apaza, urologo; Samuel Eugenio Guevara Montalvo, infermiere; Victor Josue Ramos Chirinos, neonatologo e chirurgo Maria Antonieta Valer Miranda, membri del comitato didattico del centro di simulazione, sono ora in Toscana per completare la loro formazione in questo settore e avviare una collaborazione che prevede in futuro scambi reciproci di esperienze. Dal 20 al 25 maggio la delegazione peruviana ha trascorso una prima settimana negli ospedali di Grosseto e Orbetello; successivamente e per una seconda settimana la delegazione si trasferirà a Firenze presso l’ospedale pediatrico Meyer e l’ospedale Careggi.

I corsi e le attività si sono svolti con il massimo profitto e reciproca collaborazione; una prossima missione del personale sanitario dell’Azienda Sanitaria Locale di Tse in territorio peruviano è prevista per ottobre 2024.

«Consideriamo questi momenti importanti per un confronto reciproco tra i nostri professionisti e quelli dei paesi esteri – dichiara il direttore dell’ospedale, Michele Dentamaro – siamo lieti di aver ospitato questo progetto che punta alla collaborazione, alla formazione e all’esercitazione attraverso la simulazione».

«Questi professionisti – ha dichiarato il primario del pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale di Grosseto, Luca Bertacca – ci stanno regalando una visione diversa della simulazione, la loro esperienza e la loro conoscenza ci danno un contributo per migliorare le nostre tecniche. Allo stesso tempo, la formazione per professionisti che operano in un contesto diverso evidenzia l’importanza del fattore umano e professionale che può fare la differenza. Qui al pronto soccorso pediatrico di Grosseto, grazie alla partecipazione di un gruppo di specialisti pediatrici, è stato simulato un caso di intervento su un bambino affetto da shock anafilattico e uno di tachicardia sopraventricolare, eventi rari ma ad alto impatto emotivo e clinico, e durante la fase di ‘debriefing’ si sono consolidate conoscenze e strategie che hanno avuto un impatto proattivo su eventi reali.”

 
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