L’assalto ai ‘nuovi’ mosaici. Turisti e pesaresi rapiti dall’incanto. E riappare la ‘Nave dei Troiani’

L’assalto ai ‘nuovi’ mosaici. Turisti e pesaresi rapiti dall’incanto. E riappare la ‘Nave dei Troiani’
L’assalto ai ‘nuovi’ mosaici. Turisti e pesaresi rapiti dall’incanto. E riappare la ‘Nave dei Troiani’

I mosaici della cattedrale come il Pifferaio magico. Cattedrale piena di gente. Anche i turisti. Tutti con il cellulare in mano filmano e fotografano. Un turista straniero dice: “Bello, davvero bello”. Perché sul lato destro, entrando in chiesa, anziché una finestra si è aperto un vero e proprio balcone che si estende per una decina di metri. Sul fronte opposto è tornata in visione anche la ‘Nave dei Troiani’. Uno dei tappeti scomparsi dalla memoria visiva dei pesaresi con la ricostruzione della pavimentazione ormai 24 anni fa. In attesa di entrare per una visita c’erano anche diverse decine di studenti sul sagrato. Emanuela Scavolini, presidente dell’omonima Fondazione che ha finanziato l’intervento, è raggiante e prende per mano anche qualche conoscente dicendo: “Vi porto a vedere l’angolo più bello…”. Sotto la navata destra dove è visibile il cosiddetto ‘trincea’. Cioè un punto in cui è stato effettuato un rilievo abbastanza ampio che corre trasversalmente alle navate e da dove emerge il pavimento più antico, tra disegni non solo geometrici, alternati a fontane con pavoni.

L’ora X è suonata ieri pomeriggio alle 17. In prima fila l’intera famiglia Scavolini guidata da Valter, poi il presidente Renco Giovanni Gasparini, l’azienda che ha portato a termine l’opera. Poi i padroni di casa, ovvero il parroco del duomo Stefano Brizi con l’arcivescovo Sandro Salvucci che hanno parlato di questa intuizione e di quella di ampliare la visione di questo litostrote anche in previsione di “Pesaro Capitale della Cultura”. L’inizio di un percorso durato un anno tra pulizia dei mosaici, permessi, coinvolgimento della Soprintendenza e progetti. Il tutto reso possibile grazie ai 250mila euro di liquidità messa a disposizione dalla famiglia Scavolini.

Il Prefetto Emanuela Saverio Greco che ha parlato della bellezza dei mosaici, nonché il vicesindaco Daniele Vimini a nome dell’amministrazione. Poi è stata la volta di colui che tiene tra le mani il ‘tesoro’ della cattedrale, Filippo Alessandroni che ha tra le sue carte anche il progetto mai realizzato, ovvero lo stacco del mosaico superiore per riportare alla luce quello più antico, anche questo di una superficie di circa 800 mq. “Progetto pronto? Questo è tutto da verificare ma per portare a termine l’operazione bisogna calcolare una spesa di circa 4 milioni di euro e per fare un lavoro del genere bisogna intercettare i fondi europei e non è una cosa semplice: non basta alzare un telefono. lui dice. Il grande sogno nel cassetto di mezza città. Ha poi parlato l’architetto Franco Panzini che da decenni affianca la Fondazione Scavolini nei diversi interventi realizzati e che verranno realizzati in città. Poi i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio artistico di Ancona: accanto al colonnello Carmelo Grasso anche il maresciallo Monfardino, forse il più grande esperto di arte trafugata, non solo pesarese ma anche fanese: dalla statua di Lisippo alle statue greche di piazzale Matteotti. E sono stati proprio i Carabinieri che hanno utilizzato un drone per realizzare un filmato dell’intero pavimento della cattedrale, documento che potrà essere scaricato con un’applicazione dai visitatori e che sarà accompagnato anche da spiegazioni. Una piccola città rinascimentale ieri alle 17 con tanto di folla immensa.

mg

 
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