a Beata Giuliana, cittadini contrari. Per il ricorso possibile destinazione TAR – ilBustese.it – .

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a Beata Giuliana, cittadini contrari. Per il ricorso possibile destinazione TAR – ilBustese.it – .

Incontro a Beata Giuliana organizzato dai promotori di Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro l’Accordo di Programma sull’ospedale di Busto-Gallarate. Un evento diverso dai cinque precedenti, organizzati nei comuni del territorio “coperto” dall’Asst Valle Olona, ​​anche solo per il fatto che si svolge nel cuore del distretto bustese dove è prevista la nuova struttura.

Alberto Rossi E Vitaliano Caimi (Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, che porta avanti l’appello insieme a Medicina Democratica, al Centro sanitario Maccacaro e 38 cittadini), con Stefano Marchionna (associazione Il Quadrifoglio), ha avuto una certa fatica a spiegare i complicati passaggi tecnici e le scelte effettuate, tanto meno a convincere il pubblico, una sessantina di persone, che Bisogna opporsi all’ospedale previsto per Beata Giuliana, favorendo interventi sugli ospedali già esistenti. In realtà il pubblico aveva già una posizione, emersa tra interventi e domande.

Tra le parole chiave più frequentemente citate: Hupacuna realtà non lontana dal futuro ospedale, considerato problematico per dimensioni e impatto sul territorio; Autostrada della Malpensa, A8 e Pedemontanainfrastrutture a loro volta vicine, dannose per l’ambiente, in gran parte troppo trafficate per garantire la necessaria accessibilità; Legnanouna città che ha visto uno storico ospedale abbandonato a favore di uno nuovo, con una vasta area trasformata in terra di nessuno; sala, intesa come “sala del consiglio comunale”un luogo dove, a Busto come a Gallarate, il dibattito sul tema dell’ospedale unico sarebbe stato a dir poco deludente.

E il dibattito pubblico, rispetto al quale i consigli comunali delle due città maggiormente coinvolte hanno votato (a maggioranza) il eccezione, è stato uno dei temi toccati dai promotori dell’appello che più ha avuto risonanza tra il pubblico, generando ovviamente reazioni negative. Insieme ad un altro. Quello del “tre scenari”. Chi si oppone all’ospedale di Busto/Gallarate lamenta la mancanza del dovuto approfondimento “Docfap”, documento di fattibilità delle alternative progettuali. Quale? «C’era ilunico ospedale con una spesa di 440 milioni di euro– Caimi e Rossi sintetizzano, ragionando sul venir meno del principio di ragionevolezza, anche a causa dell’eliminazione di un’area verde di 6,5 ettari – l’ampliamento e l’ammodernamento dell’ospedale di Busto Arsizio, 412 milioni, e l’ammodernamento dei due ospedali, 283 milioni».

Altri temi: la mancanza di “ancoraggio” del progetto a indagini epidemiologiche in grado di prevedere i futuri bisogni sanitari e indici edilizi del Docfap non corrispondono a quelli dell’ADP.

E l’appello? È arrivata al Ministero della Salute che, constatando la centralità della Vas – Valutazione ambientale strategica, l’ha “passata” a quello dellaAmbiente. «Ci ​​risulta – precisano i promotori – che, a sua volta, abbia chiesto alle controparti (Comuni, Ats, Asst, Regione… ndr) di presentare loro la documentazione. Le controparti potranno sempre richiedere il trasferimento a Catrame». Commosso dalle possibili conseguenze su tempi e costi da sostenere, soprattutto per chi perde. “Al momento non risulta che questa richiesta sia stata avanzata”.

Intanto i promotori del ricorso segnalano ritardi in procinto di arrivare al nuovo ospedale: «Non c’è ancora il bando per il progetto di fattibilità tecnico-economica. La pianificazione, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere completata entro la primavera del 2025, è probabile che andrà oltre”.

 
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