Il Villaggio Sospeso sulle Rocce dalle Acque Termali Incantate – Younipa – .

Nel cuore della Sicilia c’è un piccolo borgo che sembra sospeso sulle rocce e ha la fortuna di avere acque termali, ecco dove siamo.

Sclafani Bagni – fonte: Redazione Web

Sclafani Bagni, situato vicino Palermo, sembra affacciarsi sugli scogli, quasi in bilico sulla scogliera, creando un’atmosfera di leggerezza e incanto. Questo luogo incantevole affonda però le sue radici in una solida tradizione, tanto da ispirare addirittura l’artista Escher, che lo immortalò in una delle sue incisioni. Questo piccolo gioiello, un incrocio tra nuvole e rocce, si svela a chi si avventura attraverso una serie di curve panoramiche.

La storia del borgo di Sclafani Bagni, Sicilia

Le origini di Sclafani Bagni affondano nel IV secolo aC, e il nome potrebbe derivare da “Aesculapiii Fanum” (il tempio di Esculapio). Durante il periodo arabo era conosciuta come “Isqlafinah” o “Sqlafiah”. Il primo riferimento certo a Sclafani risale al 938, citato nelle “Cronache di Cambridge”.

Dopo la conquista normanna (1060-1091), Sclafani Bagni fu assegnato inizialmente a Giordano, figlio del conte Ruggero e signore di Noto e Caltanissetta, poi alla sorella Matilde e successivamente alla loro figlia Adelasia. Nel corso dei secoli passò a diverse famiglie.

Dall’epoca normanna a quella aragonese, il territorio di Sclafani Bagni era costellato di “casali”, piccoli agglomerati rurali aperti, privi di mura e abitati da poche decine di persone. Nel XIV secolo ne divenne proprietario Matteo Sclafani, conte di Adernò e costruttore del Palazzo Sclafani a Palermo (1330).

Dopo la morte di Matteo Sclafani senza eredi maschi, il feudo fu oggetto di contese tra le famiglie Peralta e Moncada, di cui aveva sposato le figlie. Nella zona di Sclafani Bagni, nel XV secolo, esistevano diversi mulini per la lavorazione dei tessuti di lana.

Nei secoli XVI e XVII la contea di Sclafani Bagni venne progressivamente smembrata attraverso la vendita di terreni e proprietà.

Cosa vedere nel borgo di Sclafani Bagni in Sicilia

Sclafani Bagni è il terzo comune più piccolo della Sicilia, ma nasconde nelle sue campagne un segreto, in parte svelato dal suo nome. Il termine “Bagni” è legato ad un antico stabilimento termale conosciuto fin dall’epoca greca. Si ritiene che questo sito fosse dedicato al dio della medicina, Esculapio (noto anche come Asclepio), che in arabo era chiamato ‘Sqlafiah’, da qui il nome “Sclafani”.

Castello di Sclafani Bagni – fonte: web

Nel 1848 il Conte di Sclafani fece costruire l’edificio termale principale, che però venne distrutto da una frana. Nel 1857 l’edificio fu ricostruito in una nuova posizione. Nonostante sia stato più volte ristrutturato, oggi versa in stato di abbandono. Tuttavia è ancora presente l’antica sorgente naturale di acqua calda, dalle proprietà miracolose secondo la leggenda, e i visitatori possono fare il bagno liberamente. Questa sorgente è situata a sud dello stabilimento e sgorga ad una temperatura di circa 37°C, con composizione cloro-solfato-alcalina, classificandola come acqua termale sulfurea. È esente da ammoniaca, nitriti e solfati. Fino agli anni ’80 l’acqua veniva convogliata nelle vasche della Masseria Bagni, l’antico stabilimento termale del Conte.

Terme Sclafani Bagni – fonte: web
Sclafani Bagni spa
Terme Sclafani Bagni – fonte: web

L’antica Masseria Bagni, seppur abbandonata, era un tempo al centro di un’intensa attività terapeutica. Aveva un grande atrio centrale, con le stanze degli ospiti. Un’ala dell’edificio conteneva i bagni, dove sgorgava l’acqua termale direttamente dalla sorgente. Un altro settore era riservato ai pensionati, con camere e cucine per i parenti dei malati provenienti da tutta la Sicilia per le cure.

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