Bombe israeliane dopo la sentenza della CIG, l’Italia riparte con i finanziamenti dell’UNRWA – .

Bombe israeliane dopo la sentenza della CIG, l’Italia riparte con i finanziamenti dell’UNRWA – .
Bombe israeliane dopo la sentenza della CIG, l’Italia riparte con i finanziamenti dell’UNRWA – .

I bombardamenti israeliani sulla Striscia continuano nonostante la sentenza della Corte internazionale di giustizia. Biden sente Al Sisi, si lavora per riaprire i valichi nel sud. Il ministro Tajani annuncia che l’Italia ha ripreso i finanziamenti all’UNRWA

Nonostante la Corte internazionale di giustizia abbia stabilito che l’operazione militare a Rafah deve cessare, Israele ha continuato a bombardare Gaza. Tra venerdì e sabato si sono registrati anche attacchi nella città del sud della Striscia e a Deir al-Balah.

Almeno quattro persone sono morte dopo un attacco al campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Il raid aereo israeliano, secondo fonti locali, ha colpito un condominio. Molti i feriti riportati.

Tajani: “Ripartono i finanziamenti per l’UNRWA”

Nel corso di un incontro alla Farnesina a Roma, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato il Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e dell’Emigrazione dell’Autorità Palestinese, Mohammed Mustafa, che il governo italiano ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro, che si aggiungono a quanto già fatto in risposta alla crisi. Di questi, cinque milioni saranno destinati all’UNRWA. I fondi sono stati sospesi lo scorso anno dopo l’aaccuse da parte di Israele del coinvolgimento di alcuni operatori dell’agenzia Onu per i profughi palestinesi nell’attacco di Hamas del 7 ottobre.

“A seguito del lavoro svolto dalla commissione indipendente presieduta dall’ex ministro francese Colonna e delle misure a tutela del principio di neutralità, l’Italia ha deciso di riprendere finanziare progetti specifici volti ad assistere i rifugiati palestinesi, ma solo dopo rigorosi controlli che lo garantiscano nemmeno un centesimo può rischiare di finire a sostegno del terrorismo“, ha spiegato il ministro che ha detto anche che all’iniziativa saranno dedicati 30 milioni di euro”Cibo per Gaza”.

Il vicepresidente del Consiglio ha presentato al ministro degli Esteri israeliano Katz, durante la sua visita a Roma lo scorso 7 aprile, l’iniziativa in coordinamento con Fao, Pam e Ficross per portare aiuti in termini di sicurezza alimentare alla popolazione palestinese.

“Crediamo che sia necessario lavorare sulla soluzione due popoli, due stati nel quadro di un processo politico più ampio che porti alla pace, risultato di un’azione regionale coordinata, con il forte sostegno della comunità internazionale”ha affermato Tajani, ribadendo poi che è fondamentale affrontare sia l’emergenza umanitaria del popolo palestinese e le sue legittime aspirazioni ad avere un proprio Stato, sia le altrettanto legittime esigenze di sicurezza di Israele.

Nessun ospedale accessibile nel nord di Gaza

La sentenza della Corte internazionale di giustizia, che non richiede esplicitamente un cessate il fuoco completo a Gaza, stabilisce non solo la fine dei combattimenti a Rafah ma anche l’apertura del valico di frontiera con l’Egitto per l’accesso degli aiuti umanitari. La situazione è peggiorata ancora di più da quando Israele ha lanciato l’operazione nella zona sud della Striscia. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), le malattie trasmissibili sono in aumento e gli sfollati sono disperatamente a corto di acqua. Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che nel nord di Gaza nessun ospedale è accessibile.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva la risoluzione per il rispetto del personale umanitario

Oltre alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, venerdì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che invita tutti gli stati a “rispettare e proteggere” il personale umanitario in tutto il mondo, compresi quelli locali, mentre cercano di aiutare i civili coinvolti nei conflitti. La risoluzione, che specificatamente non menziona nessuna delle guerre in corso, è stato adottato con 14 voti favorevoli e un’astensione della Russia. Dall’inizio del conflitto sono morti a Gaza 193 membri del personale Onu, quasi tutti palestinesi, il numero più alto nella storia delle Nazioni Unite.

Blinken a Gantz: “Ridurre le tensioni in Cisgiordania e riaprire Rafah”

Secondo una nota diffusa dal Dipartimento di Stato americano, il segretario di Stato Antony J. Blinken ha parlato con il ministro israeliano Benny Gantz. Nella conversazione hanno discusso degli ultimi sforzi per raggiungere un cessate il fuoco come parte di un accordo per il rilascio degli ostaggi e per evitare che il conflitto si estenda alla regione. Blinken ha ribadito la posizione del presidente Biden su un’importante operazione a Rafah e ha sottolineato l’importanza di aumentare i livelli di assistenza umanitaria in tutta Gaza.

Il Segretario di Stato ha sottolineato l’urgente necessità di proteggere i civili e gli operatori umanitari a Gaza e ad essa ridurre le tensioni in Cisgiordania e hanno anche discusso dell’importanza che Israele ed Egitto concludano i colloqui per riaprire il valico di Rafah il prima possibile. Allo stesso tempo, il presidente Biden ha parlato con il presidente egiziano Al Sisi, facendo sapere che l’Egitto lo è pronto a fornire sostegno per il passaggio degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite attraverso il valico di Kerem Shaolom.

 
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