Studenti musulmani delle scuole medie esentati dallo studio della Divina Commedia. La scuola licenzia la maestra, la preside: “Non sapevo niente”

Studenti musulmani delle scuole medie esentati dallo studio della Divina Commedia. La scuola licenzia la maestra, la preside: “Non sapevo niente”
Studenti musulmani delle scuole medie esentati dallo studio della Divina Commedia. La scuola licenzia la maestra, la preside: “Non sapevo niente”

TREVISO – L’iniziativa è stata presa da un insegnante della scuola media Felissent di Treviso. È stata lei a far sì che i genitori degli studenti chiedessero loro di…

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TREVISO – L’iniziativa è stata presa da un insegnante di Scuole medie felici di Trevisano. Lo ha fatto lei chiedi ai genitori degli studenti di terza elementarecoloro che non hanno seguito le lezioni di religione, se accettassero che i loro figli studino la Divina Commedia. E quando due famiglie musulmane dissero di no, forse anche alla luce del fatto che Dante aveva messo Maometto all’Inferno, esentò i loro figli dallo studio del Sommo Poeta, sostituendolo con Boccaccio. «Volevo solo chiedere alle famiglie se ci sono state difficoltà riguardo alla Divina Commedia», è in sintesi quanto spiegato dal docente. Ma ora è stata travolta dalle polemiche. In questi giorni non è a scuola: è lì a casa per un periodo di malattia. La speranza è che nel frattempo le acque si calmino un po’. Anche se non è facile.

Il preside: «Non ho ricevuto alcuna richiesta»

La preside dell’istituto comprensivo, Francesca Magnano, non ha mai avallato una scelta del genere. Insomma, la decisione è stata presa dal docente nell’ambito dell’autonomia didattica. «Non ho avuto richieste di questo tipo, e non ho fatto alcuna mediazione: è un errore dire che c’è stato il via libera: io non sapevo nulla di questa vicenda – chiarisce Magnano – detto questo, fatta salva la libertà di insegnamento in classe, effettueremo le dovute verifiche. Come dirigente sono tenuto a capire cosa sta succedendo ed eventualmente a chiarirlo porre rimedio ad eventuali azioni indebite, errato o strano. Questo è il mio lavoro.” Ma è già in corso un sopralluogo. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ha annunciato di aver disposto l’invio di ispettori per un sopralluogo all’interno della scuola. La vicenda riporta alla mente le polemiche che spesso hanno coinvolto le scuole che decidono di non allestire il presepe nel periodo natalizio per non urtare la sensibilità degli studenti di fedi diverse da quella cristiana. «Qui, ad esempio, non abbiamo mai avuto problemi con questo – specifica Magnano – qualche anno fa infatti abbiamo tenuto anche un laboratorio sui presepi. In generale, svolgiamo un ottimo lavoro con i genitori per l’inclusione”. Ciò che più ha dato fastidio al consiglio scolastico è che la scelta su come procedere con Dante non sia stata discussa preventivamente negli organi collegiali. “Per il resto lo studio della Divina Commedia non è obbligatorio alle scuole medie. E decidere quali testi analizzare spetta ai docenti – sottolinea il presidente Francesco Sardo Infirri – ovviamente, se le cose fossero andate come sono rappresentate, il docente avrebbe potuto optare per un altro testo per l’intera classe. Non sono d’accordo con la decisione di differenziare. Non è stata una scelta così felice. Se fosse stato evitato non sarebbe successo nulla”.

L’ADI: «La correttezza politica è arrivata al punto dell’autocensura?»

«L’elemento straordinario non è l’affermazione di due famiglie musulmane, interrogate anche sull’argomento, che i loro figli non studiano la Divina Commedia ritenuta offensiva nei confronti di Maometto, ma che un insegnante ha esentato alcuni studenti musulmani dallo studio della Divina Commedia, accettando la motivazione – tira le fila Giampaolo Sbarra, punto di riferimento dell’Adi, delle associazioni degli insegnanti italiani e dei dirigenti scolastici – è possibile che un insegnante non riesca a spiegare agli studenti che in un’opera letteraria la cosa meno importante è l’assolutezza della “verità” che è presentata ? È possibile che non riesca a spiegare che Dante ha messo Maometto all’Inferno, ma vi ha messo anche vari Papi, tra cui Bonifacio VIII? Possibile che un insegnante non riesca a spiegare agli studenti che un’opera letteraria deve essere storicizzata? Più che di rispetto per una religione, parlerei di accettazione di un recinto ideologico-religioso: il contrario di ciò che deve fare la scuola. E solleva almeno una preoccupazione: la “correttezza politica” è arrivata al punto di portarci all’autocensura?

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Il Gazzettino

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