L’annuncio di Tajani dopo l’incontro con il leader palestinese. “Controlli rigorosi, niente fermerà il terrorismo” – .

L’annuncio di Tajani dopo l’incontro con il leader palestinese. “Controlli rigorosi, niente fermerà il terrorismo” – .
L’annuncio di Tajani dopo l’incontro con il leader palestinese. “Controlli rigorosi, niente fermerà il terrorismo” – .

Italia riprenderà a sostenere l’UNRWAdell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, con un compenso di cinque milioni di euro. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajanidopo aver incontrato alla Farnesina il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese Mohammed Mustafà: “A seguito del lavoro svolto da commissione indipendente presieduto dall’ex ministro francese Caterina Colonna e misure a tutela del principio di neutralità, l’Italia ha deciso di riprendere i finanziamenti progetti specifici destinato all’assistenza ai profughi palestinesi, ma solo successivamente controlli rigorosi che fanno sì che nemmeno un centesimo possa rischiare di finire sostegno al terrorismo“. I fondi all’Agenzia, infatti, c’erano stati sospeso – dal nostro e da altri paesi occidentali – dopo che 12 dipendenti furono accusati dalle autorità israeliane di aver preso parte al massacro portato avanti da Hamas del 7 ottobre. Di recente, però, l’indagine della commissione Colonna ha ribadito il ruolo fondamentale dell’UNRWA nella regione, sottolineando anche che Tel Aviv non ha ancora fornito prove concrete per sostenere le sue accuse.

Altri trenta milioni di euro sarà dedicato dall’Italia all’iniziativa”Cibo per Gaza” e si aggiungono a due pacchetti, già stanziati, da venti milioni ciascuno. “L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate, vuole svolgere un ruolo di ponte e lavoreremo con sempre maggiore intensità per porre fine a questa fase del conflitto militare a Gaza. In questo si inserisce la visita a Roma del primo ministro palestinese, che lo è il primo in Europa fin dal suo insediamento”, sostiene Tajani. “Crediamo che sia necessario lavorare sulla soluzione”due popoli, due stati“nel quadro di un processo politico più ampio che porti alla pace, frutto di un’azione regionale coordinata, con il forte sostegno della comunità internazionale”, aggiunge. “È essenziale affrontare sia l’emergenza umanitaria del popolo palestinese e le sue legittime aspirazioni ad avere un proprio Stato, sia l’altrettanto legittimo esigenze di sicurezza di Israele. La creazione di uno Stato palestinese deve essere parte integrante di questo percorso”.

 
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