«Potenza e Tito sono pronte ad accogliere gli sfollati campani del post-sisma nei Campi Flegrei» – .

«Potenza e Tito sono pronte ad accogliere gli sfollati campani del post-sisma nei Campi Flegrei» – .
«Potenza e Tito sono pronte ad accogliere gli sfollati campani del post-sisma nei Campi Flegrei» – .

POTENZA – «Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione e, in caso di necessità, la Basilicata è pronta a fare la sua parte per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere di Bagnoli, municipio 10 del Comune di Napoli». È quanto dichiara il direttore della Protezione Civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, dopo i precedenti registrati a Napoli e Campi Flegrei.

«Il modello di intervento del Piano di Protezione Civile per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei – spiega Di Bello – prevede l’individuazione di livelli di allerta prestabiliti correlati alla variazione delle condizioni di attività vulcanica. Livelli caratterizzati da codici colore (verde, giallo, arancione e rosso) che corrispondono a diverse fasi operative. E il passaggio da un livello di allerta a quello successivo è stabilito da parametri scientifici costantemente monitorati dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sulla base dei dati del monitoraggio e delle valutazioni della Commissione nazionale grandi rischi, il Dipartimento nazionale della Protezione civile, ad oggi, ha deciso di mantenere il livello di allerta giallo per i Campi Flegrei, che corrisponde alla fase di attenzione operativa”.

La Basilicata, insieme alla Calabria, è gemellata con il circondario di Bagnoli, municipalità 10 del comune di Napoli, che conta circa 23.000 residenti di cui la metà sono destinati ad essere ospitati nella nostra regione. Nei casi di allerta rossa e quindi di dichiarazione, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, dello stato di emergenza nazionale, tutta la popolazione deve abbandonare l’area e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo totale stimato per questa operazione è di 72 ore. Chi sceglie di viaggiare in autonomia, con un proprio mezzo di trasporto, seguendo i percorsi stradali stabiliti nel Piano di allontanamento, potrà recarsi direttamente presso l’area di accoglienza della Regione gemellata, o presso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. Lo spostamento assistito, invece, prevede il trasferimento delle persone dalle ‘Zone di Incontro’, individuate fuori dalla zona rossa, ai ‘Punti di Prima Accoglienza’, nelle Regioni e Province Autonome gemellate, con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni.»

Per la popolazione di Bagnoli destinata alla Basilicata, l’area di ritrovo è nel comune di Napoli, in piazza Garibaldi e da qui verranno trasferiti, in treno, alla stazione Tito, poco distante dall’area di prima accoglienza. Il piano, infatti, ha individuato come area di prima accoglienza il centro Cecilia di Tito scalo, che presenta caratteristiche logistiche ottimali per accogliere e identificare la popolazione in arrivo alla stazione di Tito dalla stazione centrale di Napoli nelle prime ore.

«La scelta dell’area di prima accoglienza – prosegue il responsabile della Protezione civile lucana – è il risultato di diversi fattori predisponenti, quali la posizione geografica e la sua accessibilità (vicino al capoluogo regionale e all’ospedale San Carlo), la capacità ricettiva e disponibilità del campo sportivo e di altre aree del comprensorio per l’allestimento di tendopoli e per l’accorpamento di soccorritori e risorse. Per gli abitanti del Comune di Bagnoli che, in caso di emergenza, sceglieranno di raggiungere la Basilicata con mezzi propri, è stata individuata un’apposita area nel comune di Potenza capace di ospitare temporaneamente 5000 auto dalla quale sarà organizzato un servizio navetta per la zona di prima accoglienza. Per la prima accoglienza di un massimo di 11.500 persone, in via precauzionale è prevista l’attivazione sia di aree di accoglienza coperte, in tutte le palestre di Potenza, dove sarà possibile ospitare oltre 4.000 persone, sia di aree di accoglienza scoperte per circa 5.500 persone. in tende e roulotte, nonché negli alberghi convenzionati nelle immediate vicinanze di Tito per quasi 2000 persone, con priorità per le categorie vulnerabili”.

Per la permanenza a lungo termine della porzione di popolazione assegnata alla Basilicata furono prese in considerazione strutture fisse di diversa tipologia, quali alberghi, villaggi turistici, abitazioni inutilizzate, strutture ricettive religiose e militari. Per quanto riguarda la capacità ricettiva, il Piano prevede il censimento di tutte le strutture esistenti sul territorio lucano, suddivise in categorie alberghiere ed extra alberghiere.

 
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