va in scena nei quartieri di Bari – .

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La storia dello spettacolo è nota. Siamo nel 2001, 12 luglio, a Bari vecchia. Michele Fazio ha quasi 16 anni e stava tornando a casa quando è stato preso da un fuoco incrociato. Da quella morte è nata una storia di resistenza, di forza, una storia di antimafia. Da quel momento si è alzata la voce di Lella, la madre di Michele, una voce che ha fatto eco alla lotta per la legalità, la voce di una donna che non ha mai abbassato lo sguardo di fronte alla violenza.

La storia di Michele e Lella diventa una pièce teatrale scritta da Osvaldo Capraro e interpretata da Sara Bevilacqua che ne è anche la regia. STOC DDO’ – IO STANDO QUI è la storia vera di Lella, che da quel giorno, con la sola presenza della madre ferita, impone le esigenze di giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, guardando negli occhi chi vuole imporle il silenzio. “Non scappo – dice – e non chiudo nemmeno la porta di casa: resto qui”. Dove ha preso Lella la forza di combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio della madre trovo ‘Nenette, una donna determinata ad educare i suoi figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della sua famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo incessante con Michele, il ragazzo allegro, l’angelo di Bari Vecchia. STOC DDO’ – I STO QU sarà rappresentato, a titolo gratuito, lunedì 27 maggio 2024, alle ore 19.00 nel Teatro “B. Grimaldi – L. Lombardi” in via Lombardia 2 a Bari. Prima dello spettacolo interverranno Lella e Pinuccio Fazio, i genitori di Michele, Maria Pia Vigilante presidente dell’associazione Giraffa, Valeria Montaruli presidente del Tribunale per i Minorenni di Bari, Ines Pierucci assessore alla cultura del Comune di Bari, il questore di Bari Giovanni Signer e don Angelo Cassano, rappresentante di Libera per Bari.

La mostra è il secondo degli eventi speciali previsti dal progetto Second Life, progetto realizzato con il sostegno della Fondazione con il Sud, in alcuni quartieri difficili della città di Bari. Second Life è un progetto che mira a rafforzare l’azione del Centro antiviolenza “Paola Labriola” gestito dall’APS GIRAFFA al fine di far emergere e accompagnare un maggior numero di donne vittime di violenza maschile a recuperare la propria autostima, e avviare un percorso innovativo che lavori sulla violenza economica e sull’inclusione socio-lavorativa.

Ma è anche un progetto che vuole promuovere il cambiamento culturale.

 
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