i bambini possono fare una rivoluzione aprendo il cuore degli adulti – .

Cinquantamila persone erano presenti alla prima edizione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, che si è svolta allo Stadio Olimpico di Roma. Francesco ha risposto alle domande di alcuni presenti, provenienti da 101 Paesi: è sempre possibile fare la pace, ricordare, e per rendere il mondo un posto migliore bisogna cominciare dall’amare chi ci è più vicino. Preghiera per chi non ha fame e lavora. L’egoismo e la guerra, sottolinea, sono la causa delle ingiustizie

Michele Raviart – Città del Vaticano

I bambini sanno fare la pace e hanno voglia di gridarlo a tutti. Tolgono addirittura il microfono al Papa per dire che “perdonare e chiedere scusa” è il modo migliore per smettere di litigare. In 50mila allo Stadio Olimpico di Roma rispondono «sì» alle domande che Francesco rivolge loro: «È vero che la pace è sempre possibile? Sei triste per le guerre? La pace è una cosa bella?” – e altrettanto convinto è il loro “no” alla guerra e al diavolo. La prima Giornata mondiale dell’infanzia, spiega loro Francesco, è il “calcio d’inizio” di un movimento per i più piccoli “che vogliono costruire un mondo di pace”, in cui tutti siano fratelli, e che abbia futuro grazie alla cura di tutti per l’ambiente che ci circonda.

Amare chi ci è più vicino

Parlatevi gentilmente, giocate insieme, aiutate gli altri. «Facendo queste cose il mondo sarà migliore», ricorda Francesco a Lia Marise dal Burundi, uno dei 101 Paesi rappresentati oggi, dall’Afghanistan allo Zambia. Il Papa chiede a tutti i presenti di scambiarsi un gesto di pace, dopo aver fatto il giro del campo dello Stadio in papamobile e essersi seduto accanto ai bambini per ascoltare le loro domande. Regala a ciascuno di loro un sorriso e qualche dolcetto. “Come puoi amare tutti. Tutti. Tutti?”, chiede Riccardo, un bambino rom di Scampia. Cominciamo amando chi ci è più vicino, risponde il Papa, e così andiamo avanti.

Dio è nuovo

Nel saluto ai bambini, Francesco li esorta a ripetere «Ecco, io faccio nuove tutte le cose”, il motto della Giornata, patrocinata dal Dicastero per la Cultura e l’Istruzione – rappresentato dal cardinale prefetto José Tolentino de Mendonça, che apre il pomeriggio insieme al conduttore Carlo Conti – insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla cooperativa Auxilium e coordinati da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, che accompagnano i vari momenti artistici e testimoniali del pomeriggio. “Dio vuole questo, tutto ciò che non è nuovo passa. Dio è nuovo. Il Signore ci dà sempre notizie. Gesù vi ​​ama”, ricorda ancora il Papa, invitando i bambini ad andare avanti con gioia, perché “la gioia è salute per l’anima”.

Un minuto di silenzio per le ingiustizie

«Sono felice di stare con voi perché siete gioiosi e avete la gioia della speranza per il futuro», ribadisce poco dopo Francesco, e se potessi fare un miracolo, risponde a una bambina indonesiana che gli chiedeva, chiederei che tutti i bambini hanno il necessario per vivere, mangiare e andare a scuola e che “tutti sono felici”. È vero, dice anche ad Ali dal Pakistan, che siamo tutti fratelli e sorelle. Molte persone, però, non hanno né una casa né un lavoro. “Perché?” chiede un bambino del Nicaragua. «È frutto della malizia, dell’egoismo e della guerra», sottolinea il Pontefice. Molti paesi spendono soldi per produrre armi e ci sono persone che non hanno nulla da mangiare. «Pregate ogni giorno per i bambini che soffrono questa ingiustizia», è l’invito che Francesco rivolge alle migliaia di bambini che sono sugli spalti e intorno a lui, insistendo per osservare un minuto di silenzio per le ingiustizie.

Parla a chi ha il cuore duro

“Come fanno gli adulti ad aprire il loro cuore?”, si chiede Ido, coreano del Sud, protagonista del cortometraggio “La Casa dei tutti”, rappresentazione dello spirito della GMG, in cui incontra un senzatetto e lo porta nella Basilica di San Pietro . Ci sono tante persone chiuse «dal cuore duro, con il cuore che sembra un muro», dice il Papa. Non è facile, ripete, ma voi figli dovete avere questa illusione di fare cose che facciano riflettere gli adulti. Dovete bussare alle porte degli adulti e fare queste domande e farle anche a Dio. “Voi figli potete fare una vera rivoluzione con queste domande e con queste ansie”, esorta.

“Lunga vita ai nonni!”

Il pensiero di Francesco va anche agli anziani, sollecitato dalla domanda di Iolanda. “Viva i nonni”, chiede di gridare ai bambini dell’Olimpico, dopo aver ricordato l’importanza di vederli e andare a trovarli, perché “sono grandi”, hanno dato la vita per la famiglia e tramandano storia. Una battuta, invece, è una risposta a una domanda sullo sport. Sono felice quando l’Argentina vince il Mondiale, “ma una volta l’hanno vinto con le mani e non è stato bello”, dice, ricordando il gol di Maradona contro l’Inghilterra nel 1986.

Testimonianze da tutto il mondo

L’evento allo Stadio Olimpico è stato scandito da testimonianze, musica e sport. Un bambino di ogni continente ha parlato della sua vita e di ciò che lo preoccupa. Victor, 13 anni, di Betlemme, vede da otto mesi il cielo occupato dai missili e si chiede: “Che colpa abbiamo noi bambini se siamo nati a Betlemme, a Gerusalemme o a Gaza? Eugenia, di Kharkiv in Ucraina, vuole la pace e non vuole che i bambini sentano cadere le bombe e vedano la morte. Mila, dalla Nuova Zelanda, teme per il futuro del pianeta a causa dell’aumento delle inondazioni, così come Mateo di Buenos Aires si dice preoccupato per i bambini che sono malati e non hanno da mangiare.

Tolentino: i bambini sono maestri di amicizia e di perdono

I bambini, ha spiegato nel saluto iniziale il cardinale Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Istruzione, che ha patrocinato l’evento, “sono maestri proprio di quelle arti universali di cui il mondo di oggi ha urgente bisogno”, come l’arte dell’amicizia, di abbraccio, di perdono, di convivenza fraterna, di gioia semplice, di accettazione delle differenze come ricchezza e non come minaccia, di fede vissuta in modo vibrante e neutrale”. Il prossimo appuntamento della Giornata Mondiale dell’Infanzia è la Messa in Piazza San Pietro presieduta da Papa Francesco domani 26 maggio.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT nuova ordinanza in Lombardia per potenziare le attività di spopolamento dei cinghiali – .