In Toscana due tartarughe marine uccise dalle eliche di barche nel giro di pochi giorni – .

In Toscana due tartarughe marine uccise dalle eliche di barche nel giro di pochi giorni – .
In Toscana due tartarughe marine uccise dalle eliche di barche nel giro di pochi giorni – .

I due incidenti nelle acque antistanti Vada e Baratti. Arpat: “Occorre ridurre la velocità in mare e fare molta attenzione durante la navigazione”.

Di Gabriella Congedo
25 maggio 2024

LIVORNO – Dilaniato dalle eliche della barca. Così due tartarughe marine Caretta caretta sono morte in Toscana a pochi giorni di distanza l’una dall’altra. Questa è la notizia Arpat, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che ha partecipato alle operazioni di salvataggio e recupero. Ironicamente proprio in questi giorni, il 23 maggio, si è celebrata la Giornata Mondiale della Tartaruga, istituita per proteggere questi magnifici animali marini che, purtroppo, spesso diventano vittime di incidenti in mare.

Il primo episodio risale al 14 maggio. Nel tardo pomeriggio un signore notò una tartaruga marina che si dibatteva vicino alla battigia presso le bianche spiagge di Andare. Aveva 4 tagli sul carapace, di cui due molto profondi, e altre ferite sul collo e alla base della pinna. Un taglio in particolare aveva interessato la parte ventrale dell’animale, facendo pensare ad un impatto con l’elica di un’imbarcazione.

Il ritrovamento è stato segnalato all’Autorità Portuale che ha attivato l’Arpat e il centro recupero dell’Acquario di Livorno. La tartaruga, ancora viva, è stata trasportata all’ospedale veterinario di Ardenza ma non è stato possibile salvarla. Nonostante le cause della morte fossero chiare, i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana hanno eseguito un’autopsia che ha dato la conferma definitiva: l’esemplare, un maschio di 38 chili, è morto a causa di 5 lesioni parallele da impatto con elica, alcuni dei quali avevano colpito organi vitali.

Una settimana dopo, il 21 maggio, una seconda morte: è stata ritrovata un’altra Caretta caretta, ormai morta, in Baratti. Anche in questo caso si è trattato quasi certamente di una collisione con un’imbarcazione dato che gli organi vitali erano fuoriusciti dal carapace profondamente danneggiato.

Fatalità? Fino a un certo punto. In questa stagione, spiega Arpat, gli impatti tra tartarughe marine e imbarcazioni sono abbastanza frequenti perché le tartarughe, che vengono in superficie per respirare, spesso restano lì qualche ora per riposarsi e scaldarsi al sole. In questa posizione sono poco visibili ed esposti a collisioni con le imbarcazioni. E l’alta velocità di la navigazione è sicuramente un fattore di rischio maggiore.

Gli impatti – consiglia l’agenzia – oltre ad essere pericolosi per le imbarcazioni stesse, provocano ferite profonde negli animali, arrivando anche alla rottura del carapace nell’impatto o provocando amputazioni di arti o teste. Ricordiamo, quindi, l’importanza di ridurre la velocità in mare e fate molta attenzione durante la navigazione, per salvaguardare questi animali protetti che popolano il nostro mare”.

 
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