Bancarotta fraudolenta. Marescotti: “Sono innocente”

Bancarotta fraudolenta. Marescotti: “Sono innocente”
Bancarotta fraudolenta. Marescotti: “Sono innocente”

“Il sottoscritto è innocente”. Diego Marescotti, candidato del Pd nella coalizione che sostiene Fabio Anselmo Sindaco, parla di uno dei tre “inciampi” con la giustizia di cui si è parlato molto nelle ultime settimane.

Si tratta di quella per bancarotta fraudolenta per la quale esiste il patteggiamento del 18 maggio 2020 ma, dice Marescotti, “la condotta incriminata è da imputare totalmente al signor GC (già mio datore di lavoro nel 2014 e poi deceduto) in quanto ‘de facto’ amministratore della società e concreto autore del reato». Fine, limpido, limpido e lapidario”.

Tesi che sembra emergere anche dalla frase allegata alla sua memoria in cui si legge che “il signor Diego Marescotti ha eccepito l’assenza di qualsiasi pregiudizio economico per la società e, in subordine, che l’unico responsabile del danno causato deve ritenersi il signor GC amministratore di fatto di (denominazione della società) e effettivo esecutore della condotta illecita”.

Il candidato non riconosce le pretese e le richieste della curatela e, “al solo fine di risolvere bonariamente la controversia, propone il pagamento del saldo, stralcio e transazione a favore della procedura fallimentare” dell’importo di euro 2.600. Una proposta che sarebbe arrivata spontanea da parte di Marescotti per evitare gli strascichi di azioni legali e i conseguenti costi.

“Io sono proprio questo – dice -, uno che si propone di sua spontanea volontà di pagare i debiti di un altro per saldare i conti e le malefatte di qualcuno che non poteva risponderne essendo deceduto”. “E – aggiunge – dovrei sentirmi attaccato anche da uno come Naomo?”

“Grazie – dice sempre Marescotti – a tutti coloro che hanno avuto fiducia incondizionata nella mia persona, ma ho avuto solo poco fa la prova della mia innocenza da fornire pubblicamente perché l’accesso agli atti richiede tempo, essendo un fatto risalente al 2015″. Accesso ai documenti da lui personalmente richiesti “per dimostrare a tutti voi la mia totale trasparenza e correttezza sulle questioni sollevate dal senatore Balboni e dal vicesindaco Lodi”.

Il candidato democratico dice a tutti coloro che lo hanno “falsamente accusato” che “saranno chiamati a rispondere davanti a un tribunale penale, così capiranno veramente in cosa consiste una vera condanna”. “Mi dispiace – conclude – solo il fatto che per un attimo, giustamente, qualcuno abbia potuto dubitare di me. Mi dispiace davvero, ma la verità viene sempre a galla”.

 
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