«Vota Lega, ma non vota Cirio». Un video, prima diffuso in chat private e poi reso pubblico, mette in imbarazzo l’apparentemente difficile maggioranza di centrodestra piemontese, finora sostenuta da sondaggi estremamente positivi. Una crepa, però, può allargarsi. Nella clip, che ha creato scompiglio tra i partiti che sostengono il governatore uscente forzista, la consigliera e candidata leghista Sara Zambaia insegna – chissà perché – ai suoi elettori come votare separatamente. Dopo aver indicato il suo cognome e quello del collega Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, che forma con lei un blindato biglietto nella circoscrizione di Torino, Zambaia – tenendo in mano un facsimile della scheda elettorale – pronuncia questa frase: «La l’importante è mettere la X su un altro candidato alla presidenza che non sia Alberto Cirio”. E suggerisce “per simpatia” Sarah Disabato, la candidata alle presidenziali dei 5S. Poi, conclude: «Così il voto va ad Allasia, a Zambaia, al movimento e al presidente che avete scelto». Non una spiegazione banalmente tecnica, per quanto azzardata, ma un suggerimento preciso, quasi un nostalgico riferimento alla vecchia e archiviata maggioranza gialloverde.
Il video ha mandato su tutte le furie Cirio e così i due candidati leghisti, che non sono affatto dei novellini, hanno provato a ricucire la situazione. Lo fanno andando all’attacco: «È una volgare strumentalizzazione politica», dichiarano Zambaia e Allasia. «Questo – aggiungono – è un video registrato per rispondere alla specifica richiesta di alcuni elettori 5S e della sinistra che volevano capire come potevano sostenere il loro candidato presidente, ma allo stesso tempo esprimere la loro preferenza per i candidati della Lega. , riconoscendo il grande lavoro svolto negli ultimi anni. Si trattava di un videomessaggio privato e mirato che qualcuno evidentemente voleva diffondere nel rozzo tentativo di creare polemica”. Precisano: «La nostra coalizione di centrodestra, guidata dal presidente Cirio, è unita da 5 anni e continuerà ad esserlo anche per i prossimi anni perché in Cirio abbiamo individuato, già nel 2019 e anche oggi, il miglior capitano» . E si rivolgono a lui rinnovando la stima: «Sa di poter contare pienamente sulla lealtà e sul sostegno della Lega e dei suoi consiglieri».
Pentiti e riallineati, ma la presunta “lealtà” della Lega Nord resta una questione sul tavolo e testimonia la sofferenza del partito di Salvini, chiuso nella morsa dei meloniani, che in caso di vittoria reclameranno le posizioni più importanti, e dalla straripante sfera d’influenza di Cirio. Tutti i sondaggi sono a favore del governatore e prevedono un vantaggio di 20 o addirittura 30 punti percentuali in più rispetto alla candidata del centrosinistra Gianna Pentenero. La quota degli indecisi è comunque ancora ampia. Ed è quello che Pentenero vorrebbe convincere. Intervenendo al Forum del Terzo Settore, lei ha auspicato “un nuovo modello di welfare, che passi da una visione assistenzialistica a una visione più strutturata e programmatica”. Secondo Pentenero, sostenuto da Pd, Avs, Stati Uniti d’Europa e altre liste civiche, «serve un sistema di welfare che si integri con la sanità e non viaggi in modo parallelo e separato». Tra i candidati alla presidenza c’è anche Francesca Frediani del Piemonte Popolare, che ha presentato la sua candidatura al fotofinish. Valsusina e No Tav, consigliere regionale uscito dai 5S a fine 2020, è sostenuto da Rifondazione e Potere al Popolo; lei era presente al dibattito del Forum del Terzo Settore dove ha sostenuto che la nuova legge regionale ora ha bisogno del regolamento attuativo.