“Situazione esplosiva, sovraffollamento al limite” – .

“Situazione esplosiva, sovraffollamento al limite” – .
“Situazione esplosiva, sovraffollamento al limite” – .

di Nicolò Govoni

La situazione nel carcere Costantino Satta di Ferrara non è più sostenibile. I dati presentati nella conferenza stampa di sabato nel piazzale antistante il carcere, convocata dal sindacato comunale del Pd di Ferrara, parlano chiaro: il sovraffollamento è ormai al limite, il numero degli agenti è ridotto e la costruzione del nuovo padiglione peggiorerebbe queste condizioni. numeri, e di togliere spazi rieducativi importanti. E l’onorevole Alessandro Zan attende una risposta dal ministro Nordio.

“La situazione è sempre più critica”, introduce il consigliere uscente Davide Nanni. “Ci sono 407 detenuti su 244 posti di capienza massima, a fronte di 152 ufficiali su 212 unità previste; agenti e assistenti uomini sono 111 sui 150 previsti. I circuiti di detenzione sono nove, e ora il consiglio comunale ha votato l’esenzione per la costruzione di un nuovo padiglione: altri 80 detenuti, che aggraverebbero il sovraffollamento, senza le rassicurazioni ministeriali di nuovi agenti, riducendo anche gli spazi per l’attività rieducativa . In Consiglio comunale e in Parlamento è stato chiesto l’intervento del Ministero”.

Era presente l’Onorevole Alessandro Zan, autore dell’interrogazione: “Ringrazio il Pd di Ferrara, i consiglieri Nanni e Baraldi e il candidato Anselmo; e saluto la Senatrice Ilaria Cucchi, simbolo della lotta per la giustizia e i diritti umani dei detenuti. La situazione è esplosiva: il carcere è sovraffollato al di sopra della media nazionale. C’è quindi una qualità molto bassa nel recupero delle condanne per i detenuti, che rimangono cittadini di questo Paese e devono avere una possibilità. L’articolo 27 della Costituzione è chiaro: se il detenuto viene riconosciuto come persona, attraverso l’attività lavorativa e educativa anche fuori dal carcere, si può ridurre la recidiva, per la sicurezza dell’intera società. La qualità di una struttura detentiva è lo specchio di come sta andando la nostra società: se il carcere è brutto, tutta la società è cattiva”.

“Abbiamo chiesto informazioni alla Camera dei Deputati al Dap, dottor Giovanni Russo – prosegue l’onorevole Zan – e ci è stato detto che i soldi non arrivano dal Governo. Penso che anche il Dap abbia delle responsabilità: una struttura non può essere lasciata a se stessa. La questione del padiglione è un’altra faccia dell’approccio che il diritto ha al carcere: solo punitivo. Ciò non fa altro che creare maggiore esasperazione, quando bisognerebbe lavorare affinché siano invece privilegiate le attività terapeutiche extramurali, ribaltando il paradigma della detenzione. Ho presentato un’interrogazione al ministro Nordio e chiederemo una risposta: su un tema così grave non può esserci silenzio”.

Ha anche parlato il candidato sindaco Fabio Anselmo: «Non accettiamo speculazioni sulla vita delle persone, e buttare via le chiavi è una spesa per tutti. Le condizioni di queste carceri hanno un costo crescente: chi pensa che questo sia giusto deve capire che paga di più. Dove ci sono condizioni umane in carcere, la recidiva diminuisce in modo esponenziale. L’esempio è la Norvegia: hanno riformato il sistema, c’è molta rieducazione e la recidività è scesa al 20%. Dobbiamo essere pragmatici. Un carcere aperto, con personale ordinato e con il recupero dei detenuti, costa meno alla comunità”.

“Nordio – continua Anselmo – sosteneva che avrebbe ridotto la popolazione carceraria e i reati: sono aumentati entrambi. Vorrei che gli italiani e i ferraresi si rendessero conto di quanto sia dannosa questa propaganda, e quanto costi a loro e ai loro figli: invertiamo la rotta, e facciamo assumere le proprie responsabilità ai politici che governano l’Italia e questa città. Il riconoscimento dei diritti umani è un investimento per noi e per il futuro”.

Come corollario Anna Chiappini, consigliere uscente: “Con il consigliere uscente Mauro Vignolo presto attività di volontariato in carcere: a contatto diretto con gli ospiti sembra che queste persone non abbiano avuto opportunità, e molto spesso si ritrovano qui a causa di un percorso di vita disfunzionale. Dobbiamo dare loro la speranza che ci siano possibilità di miglioramento, che possano acquisire strumenti in questi anni, altrimenti vivremo un senso di impotenza e una grande rabbia”.

Va notato che da tempo si parla anche della situazione del carcere di Ferrara Camera Penale di Ferrara aveva segnalato il problema relativo al nuovo padiglione che vorrebbero realizzare, essendo intervenuto nuovamente in queste ore per sottolinearne le criticità: “Da quando si è appresa la notizia, la nostra associazione ha più volte evidenziato sulla stampa locale il fatto che, la realizzazione di un nuovo padiglione, andando a discapito dei pochi spazi sociali esistenti, finirebbe per avere un pesante impatto sull’ordinamento costituzionale che prevede che la pena debba mirare alla risocializzazione del condannato. L’idea di fondo che il sovraffollamento carcerario possa essere risolto attraverso la creazione di nuovi istituti penitenziari, o attraverso l’ampliamento di quelli esistenti, è pura utopia e rappresenta una visione non conforme ai nostri principi costituzionali e al diritto comunitario”.

 
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