cerchiamo locali per centro vaccini – Pescara – .

FRANCAVILLA. «L’Asl cerca locali per riportare il servizio vaccinale a Francavilla». Il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Chieti fornisce chiarimenti Thomas Schael che, solo pochi giorni fa, aveva incontrato il sindaco Luisa Russo per fare il punto sui servizi disponibili in città. «Cerchiamo una soluzione sostenibile, dal punto di vista organizzativo ed economico, per mantenere tutti i servizi in città, dopo che le nostre sedi locali sono state messe in crisi grazie a chi ha voluto utilizzare mezzi che si sono rivelati una clava», dice Schael con riferimento al blitz richiesto dai Nas che, a fine febbraio, portò alla chiusura dell’ambulatorio vaccinale fino a quel momento presente nell’istituto padovano. «Rispondendo ad una richiesta del sindaco, ho chiesto agli uffici di predisporre un avviso per la ricerca di locali da affittare per riportare le vaccinazioni in città, dopo aver ricevuto l’ennesima amara sorpresa: la necessità di un adeguamento da oltre 200mila euro per collocare le vaccinazioni all’interno dell’ambulatorio, facendo coesistere le attività come ipotizzato fin dall’inizio. Una cifra considerevole che non rientra nel nostro bilancio e che dovrà quindi essere reperita attraverso altre fonti di finanziamento”. E ancora: «L’idea di uno spazio in affitto, inizialmente non presa in considerazione perché controindicata per una pubblica amministrazione, diventa ora necessaria ai fini di un rapido ripristino del servizio in città». Secondo le indicazioni del direttore, la ricerca dell’immobile dovrà limitarsi al perimetro prossimo all’area ex Padova, perché quello sarà il polo sanitario della città, nel quale si concentreranno i servizi, integrandosi anche dal punto di vista organizzativo. la nuova unità immobiliare che stiamo cercando.
Intanto il sindaco russo commenta: «Avevo espresso subito dubbi sulla convivenza tra ambulatorio e centro vaccinale, anche dopo aver sentito pensieri poco entusiasti da parte di chi ci lavora. Avevamo già suggerito all’Azienda sanitaria locale di valutare locali alternativi come di fatto si sta facendo adesso. Voglio ricordare che siamo sempre stati collaborativi, mettendo a disposizione strutture comunali come il Padovano o il Centro del Riuso”.

 
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