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A1 Maschile – Playoff – Finale Scudetto – Gara 2

BPER SAVONA-PRO RECCO 3-12 (0-2, 0-6, 0-1, 3-3) [serie chiusa sullo 0-2]

BPER Savona: Nicosia, Rocchi 1, A. Patchaliev, Figlioli, M. Vavic, Rizzo, Cora, Bruni, Campopiano, M. Guidi 1, Djurdjic, Erdelyi, Da Rold, Bragantini. Tutto. Angelini

Pro Recco: Del Lungo, F. Di Fulvio, Zalanki, Cannella 3 (1 rig.), Younger 2 (1 rig.), Iocchi Gratta 1, N. Presciutti 2, Echenique, F. Condemi 2 (1 rig.), Kakaris 1, Aicardi, Hallock 1, Negri, G. Rossi. Tutto. Sukno

Arbitri: Schiavo e Calabrò

Nota: numero superiore Savona 2/20, Pro Recco 5/8. Rigori: Pro Recco 3/3. 3 segg. rilasciato. G. Rossi al 15′, Erdelyi al 28′, Aicardi al 30′. Rizzo viene espulso al 24′ per proteste. Al 26′ Da Rold sostituisce Nicosia in porta per il Savona

Pro Recco è appuntato sul cappuccio 36° campionato della sua storia, il 3° consecutivo, bissando il successo BPER Savona in una partita manifesto della mentalità che il suo allenatore, Sandro, è riuscito a trasmetterle Sukno, portata a Punta Sant’Anna 3 anni fa da Maurizio Felugo da un’intuizione che si rivela geniale ad ogni successo dei biancocelesti. “Sembra sceso da un eremo”, aveva polemicamente dipinto il collega Alberto Angelini dopo gara 1. In realtà Sukno e questa Pro Recco sembrano essere stati allevati in un tempio buddista: gara 2 dal finale del campionato Si gioca – o meglio, inizia – in un inferno biancorosso, il Savona alza all’estremo il ritmo, la fisicità e il livello di confronto del match nel tentativo di portare il caos nella difesa biancoceleste e trasformare il quadro Zanelli nell’ottavo uomo in acqua. Ma la Pro Recco resta nella sua bolla, isolata dal caos esterno e tutta concentrata sull’obiettivo: la vittoria, lo scudetto. I primi 16′ sono praticamente perfetti e dimezzano di fatto la durata del match: all’intervallo i Recchelini sono avanti 8-0 e con il tricolore già in tasca. Poi la velocità della corsa diminuisce, Di Fulvio e i compagni si concedono qualche forzatura in attacco, ma davanti Del Lungo rimangono concentrati come solo i campioni sanno fare. Raramente nei suoi ultimi magnifici anni la Pro Recco ha offerto una prestazione così impressionante in termini di continuità mentale. Il primo gol del Savona arriva al 25′ e lo segna Rocchi alle 16A superiorità per la BPER, per il 9-1: anzi, i biancorossi paradossalmente sembrano soffrire, per l’ambiente, il peso di dover soddisfare la voglia di vittoria dei propri tifosi. E quando cominciano a colpire la difesa del Recco vanno in tilt, almeno in attacco. Il pesante ko di oggi dimostra che il Savona deve ancora crescere individualmente, come squadra e anche sul mercato per riuscire a disturbare la Pro Recco in un’intera serie, sono sicuramente sulla strada giusta come dimostrato da una brillante stagione regolare e playoff. Intanto non si può che applaudire campioni d’Italia.

Marco Del Lungo, impenetrabile per 25 minuti per il Savona. Sopra, la festa di Cannella (foto Schenone).

Allo Zanelli si respira davvero l’atmosfera del derby: tribune gremite in ogni fila, bandiere, striscioni feroci contro Sukno, megafoni e perfino fumogeni fuori dallo stadio. L’umore della squadra di Angelini non può che risentirne: fin dall’inizio la partita è un assedio alla porta di Del Lungo, il Savona si impegna in un corpo a corpo costante e cerca di schiacciare il pressing biancocelesti con l’opera di Bruni, instancabile dai 2 metri e spesso vincitore nei duelli con i difensori Sukno. Sono 5 le espulsioni per la BPER nei primi 8′, ma i biancorossi non ne segnano nessuna: l’uomo a terra della Pro Recco è monumentale e Del Lungo sembra del tutto indifferente all’inferno in cui sono caduti lui e i suoi, occhi e mani. solo per la palla. Ma la serenità della Pro Recco si riflette anche in avanti: dopo 2’04” Di Fulvio – anche oggi sacrificato in negativo per l’assenza Fondiinfortunato: cerca un rigore che Calabrò non concede, poi esce dall’acqua con una ferita al sopracciglio dopo lo scontro con Guidi.

Il capitano non batte ciglio, così come il resto della squadra che gioca con estrema calma nei primi 16 minuti, pur trascorrendo gran parte del tempo nella propria metà campo a causa delle tante espulsioni fischiate in favore del Savona. . Quando guarda davanti a sé NicosiaLa Pro Recco però è letale: la circolazione è fluida finché la palla non arriva al centroboa, perfetto uomo in più. Hallock assistito da Echenique – non al meglio, ma chi se ne accorge? – sblocca il match, poi il 2-0 dei Cannella chi approfitta di un errato retropassaggio di Guidi guadagnarsi un cartellino rosso e segnare da solo contro il Nicosia. Nel secondo quarto il Savona continua a lottare, produce gioco, attacca l’avversario e si procura altri falli gravi (saranno 20 a fine gara), ma la Pro Recco resiste, aspetta e colpisce, in maniera ancora più violenta: 6 -0 secondo tempo, al 16′ i biancocelesti conducono 8-0 con 5/6 in superiorità, due rigori trasformati e un impressionante 0/11 in inferiorità numerica.

Younger esulta dopo il gol del 7-0 (foto Schenone).

Cannella è indemoniato – ha segnato l’unico gol del pari dei primi 16 minuti, un sasso dopo un’alzata e un tiro per il 5-0 – ma con un uomo in più è da applaudire il lavoro dei portieri, in particolare Iocchi Graffio, Nicola Presciutti E Giglio Rossi, che esce per fallo al 15′. Nel terzo quarto il ritmo crolla, il Savona non attacca più con lo stesso ardore e la Pro Recco fa di tutto per mantenere la calma. L’uomo in meno resta perfetto (0/15′ al 24′ per il Savona), arriva un solo gol in avanti, segnato da Francesco Condemmi su rigore vinto da Aicardi, Quello trova quindi ancora il modo di lasciare il segno in attacco, dopo essersi a lungo sacrificato in marcatura, nella partita che gli lascia il suo 10° campionato personale, quello della star. L’ultimo con Recco prima della nuova avventura al Quinto. Nell’ultimo quarto il Savona rompe finalmente il digiuno con Rocchi (9-1), ma la Pro Recco risponde subito con il fendente di Condemi e lo splendido tuffo di Nicholas Presciutti (11-1), che accoglie Da Roldentrato per Nicosia nei lunghi minuti di attesa del fischio finale.

Bambini E Guidi rendono meno pesante il deficit del BPER (11-3), ma il finale dei beduini Kakaris nega ai biancorossi anche la minima soddisfazione di vincere il parziale dell’ultimo quarto. Finisce 12-3: il Savona applaude per il coraggio e la furia con cui ha affrontato la Pro Recco. Lo sforzo della squadra di Angelini è compreso da Zanelli, che nonostante la sconfitta continua a cantare anche dopo la fine del match, accogliendo e abbracciando Bruni, Figlioli e Nicosia, ancora bagnati, in tribuna. Ma con questa testa la squadra di Sukno è semplicemente ingiocabile. Ora l’obiettivo del croato è mantenere la Pro Recco nella bolla fino alla fine della stagione Finale di Champions League di Malta, a partire dal 5 giugno. L’occasione del triplete forse è sfumata, ma siamo certi che diventeremo campioni d’Europa per il 4°A volta di seguito sarebbe riuscito a farci dimenticare quella delusione.

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