Operazione “Easy slot”. Due indagati – VareseInLuce.it – .

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Operazione “Easy slot”. Due indagati – VareseInLuce.it – .

Gli agenti del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno adottato un provvedimento di sequestro preventivo per un valore di 4.761.000 euro e hanno imposto una misura interdittiva, che prevede l’interdizione dall’esercizio di attività d’impresa per 12 mesi, nei confronti dei due principali indagati.

Al termine dell’operazione di polizia economico-finanziaria denominata “Easy Slot”, i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese, su mandato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, anche per controvalore, nei confronti di due persone fisiche, per complessivi euro 4.761.000. Ai due principali indagati, inoltre, è stata applicata la misura interdittiva dell’interdizione dall’esercizio di attività d’impresa o dagli uffici direttivi in ​​società giuridiche per 12 mesi, come disposto dal gip del Tribunale di Varese.

L’indagine ha avuto origine da una denuncia presentata dalla società concessionaria responsabile della gestione elettronica del gioco legale alla Procura di Varese. La denuncia era rivolta nei confronti di un dirigente accusato di peculato e appropriazione indebita per mancato pagamento della PR.EU (prelievo unico, imposta applicata sugli apparecchi da divertimento e da intrattenimento) e per appropriazione indebita del fondo contante depositato nelle macchine AWP, note anche come come nuove slot, continuamente connesse alla rete elettronica dei monopoli.

Solitamente il sistema prevede che il Gestore effettui, da un lato, la rimozione di ciascuna macchina, ritirando le monete corrispondenti all’importo totale giocato dai clienti su quella macchina in un dato periodo, al netto delle vincite corrisposte. Il Gestore, invece, effettua il pagamento al Concessionario, il quale è a sua volta tenuto a versare quanto dovuto all’Erario a titolo di canone concessorio e PREU, garantendo così il corretto adempimento degli obblighi fiscali da parte del Gestore.

A seguito delle prime indagini condotte dai finanziatori, è stato effettuato un decreto di perquisizione locale e personale che ha coinvolto 10 persone fisiche e 6 aziende.

Dall’analisi della documentazione sequestrata, delle chat rinvenute sui cellulari, degli esiti di controlli bancari e delle dichiarazioni rese da persone informate dei fatti, è emersa l’esistenza di un’organizzazione criminale. Questa, attraverso la costituzione di diverse società operanti nel settore della raccolta e della gestione del gioco, garantiva una continua circolazione di denaro attraverso operazioni commerciali di prestazione di servizi e compravendite di società di fatto inesistenti.

Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate come prova monete per un totale di 201.000 euro, derivanti dall’illecita appropriazione di fondi presenti nelle slot machine. Nel corso delle indagini, inoltre, le Fiamme Gialle hanno esaminato diverse Segnalazioni di Operazioni Sospette, che evidenziavano frequenti movimenti bancari “giustificati” da numerose fatture per operazioni inesistenti. Queste fatture venivano utilizzate per svuotare la rete di società creata dal gruppo criminale, al fine di autoriciclare il denaro sottratto alle slot da loro gestite.

Conseguentemente, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese, su richiesta della Procura della Repubblica di Varese, ha disposto l’esecuzione della vera e propria misura cautelare di sequestro preventivo e l’applicazione della misura interdittiva per due dei sette indagati.

Al riguardo, l’attuazione del provvedimento interdittivo è stata resa effettiva mediante notifica all’organismo Unioncamere, l’ente pubblico preposto al riordino delle Camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato, al fine di garantirne l’efficacia su tutto il territorio nazionale. Ciò in considerazione del fatto che gli interdetti hanno operato, e continuano ad operare, nel settore del gioco d’azzardo, utilizzando una moltitudine di società che accumulano sistematicamente debiti verso terzi e, in particolare, verso l’Erario, per poi essere spogliate dei asset principali e portato al fallimento da vari prestanome.

Le operazioni attuative della Regia Ordinanza hanno consentito di sequestrare preventivamente 31 rapporti bancari e finanziari (con conseguente congelamento dei saldi contabili), contanti rinvenuti nelle abitazioni con l’ausilio di unità cinofile “cash dog” dei destinatari del provvedimento, 2 immobili siti in provincia di Varese e le quote di proprietà di due società, di cui una proprietaria di 2 fabbricati commerciali e 3 terreni agricoli ed edificabili.

Di fronte a tali ipotesi di reato, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la notifica agli indagati, 7 persone fisiche e 1 persona giuridica, della conclusione delle indagini preliminari. I reati contestati comprendono peculato, peculato, dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio, frode ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta e illecito amministrativo dipendente da un reato contestato alla società coinvolta nelle indagini.

 
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