Le 5 cose che non funzionano del PUMS secondo HQ Monza – .

Le 5 cose che non funzionano del PUMS secondo HQ Monza – .
Le 5 cose che non funzionano del PUMS secondo HQ Monza – .

Monza. IL Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) presentato dal Comune di Monza offre un’analisi dettagliata e interessanti linee guida per affrontare le sfide della mobilità in città. Tuttavia, il documento è stato oggetto di critiche significative. L’associazione HQ Monza, ad esempio, ha sollevato dubbi sulla mancanza di una gerarchia degli interventi, sull’assenza di un calendario credibile, sulla mancanza di strategie mirate per il trasporto pubblico, sulla scarsa considerazione delle innovazioni significative e sulle lacune nell’approccio alla mobilità. Ma vediamo nel dettaglio le carenze e le incongruenze del PUMS secondo l’associazione.

Le 5 criticità del Piano Trasporti a Monza: analisi del PUMS 2024 del Comune di Monza

L’attuale Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) proposto dal Comune di Monza ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità locale. L’associazione HQ Monza ha sollevato cinque punti critici che evidenziano significative lacune nel quadro strategico delineato per il trasporto cittadino.

1. Mancanza di un anello circolare nella fascia semiperiferica

Il primo punto sollevato dall’associazione HQ Monza riguarda la mancanza di un anello circolare nella zona semiperiferica di Monza. “Sebbene sia logico ed utile prevedere la realizzazione di una linea circolare protetta di Trasporto Pubblico Locale (TLP) attorno al centro storico, nella zona semiperiferica manca un anello simile e più ampio – ti fanno sapere – Questo anello potrebbe sfruttare gli spazi originariamente previsti, soprattutto quelli a partire dal Piano Regolatore Generale di Benevolenza (PRG), per viali mai completati in città”.

2. Mancanza di analisi e azioni mirate per la futura linea M5

Il secondo punto sottolinea l’assenza di analisi adeguate e di azioni specifiche verso cui trasferire la mobilità futura linea M5 nell’area urbana. “L’attrattività delle stazioni M5 è riduttiva rispetto agli standard europei, in quanto l’attrattività è indicata in un raggio di 500 metri invece dei 700 metri comunemente valutati per le stazioni metropolitane urbane”, si legge nel comunicato stampa.

3. Mancanza di valutazione dei movimenti OD in entrata e in uscita dalla città

Il terzo punto solleva la mancanza di una valutazione dei movimenti di origine-destinazione (OD) in entrata e in uscita dalla città lungo percorsi rilevanti, come Cormano/Novate/Pero e Cologno/Segrate/San Donato. L’associazione HQ Monza critica una visione troppo centrata su Milano del trasporto pubblico interurbano, trascurando i cambiamenti avvenuti nei centri di attrazione e mobilità negli ultimi decenni.

4. Mancata considerazione delle dimensioni dei veicoli e del DRT

Il quarto punto solleva la mancata menzione delle dimensioni dei mezzi nell’ammodernamento del parco autobus, che dovrebbero essere contenute a causa della struttura urbanistica e viaria di Monza. “Inoltre – si lamentano – non si fa menzione, nemmeno a scopo sperimentale, del trasporto pubblico legato alla domanda (DRT).

5. Mancanza di considerazione per le innovazioni nella gestione della mobilità

Il quinto punto, infine, evidenzia la mancata considerazione di innovazioni utili come Zone a Traffico Limitato (ZTL), le isole ambientali E la digitalizzazione del sistema della mobilità. Queste innovazioni potrebbero consentire una vera gestione dinamica del traffico e della mobilità, ma non vengono prese in considerazione nel PUMS proposto dal Comune di Monza.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .