Ht Bologna, finalmente la A1. La storia della famiglia Amorosini – .

Ht Bologna, finalmente la A1. La storia della famiglia Amorosini – .
Ht Bologna, finalmente la A1. La storia della famiglia Amorosini – .

Grande colpo della famiglia Amorosini. L’Hockey Team Bologna dà spettacolo nel concentrato di Pistoia e conquista la promozione nel campionato A1 femminile di hockey su prato. Il top, in questo contesto, è il torneo d’élite, ma il Bologna, dopo i fasti degli anni Novanta, torna ai vertici della specialità grazie all’entusiasmo e alla passione della famiglia dell’hockey Due Torri, gli Amorosini.

A Pistoia la squadra ha ottenuto un doppio successo: 2-0 contro il Cus Cagliari e 6-1 contro l’Hc Genova. Risultato: promozione in A1 grazie a un girone dove le stelle si mescolano ai giovani che, negli anni passati, hanno vinto titoli nelle categorie baby.

La squadra dell’Hockey Team Bologna è composta da Denissa Stamati, Agustina Cano, Ilaria Amorosini (capitano), Rachele Isler, Sofia Tamburini, Rebecca Soncini, Ana Reyes, Ida Panieri, Stefania Spagnulo, Rebecca Villa, Vernice Ciaurro, Stefania Iannuzzi, Charlotte Van Der Meijs. Nello stesso gruppo, assenti giustificate nell’ultimo concentrazione, Maria Stella Vinci, Liliana Paronuzzi ed Elisa Panieri (la gemella di Ida).

Gli allenatori della squadra sono Facundo Franco e Franco Bascope. Presidente della squadra, oltre che giocatrice, è Stefania Spagnulo, che è anche la moglie di Pietro Amorosini, anima dell’Hockey Team.

La giocatrice di riferimento è Ana Reyes che, nell’ultimo concentrazione, è stata premiata come miglior giocatrice della finale.

La mente del gruppo? Ilaria Amorosini (figlia di Pietro e Stefania) che, nel tempo libero che la squadra le concede, è un punto di riferimento presso il centro sportivo del Barça, sede del club, nonché arbitro internazionale (di hockey su prato) che , dopo aver avuto incontri diretti ai Campionati Mondiali ed Europei, potrebbe portare direttamente alle Olimpiadi.

Altri segnali particolari? “Siamo particolarmente soddisfatti – dice Pietro Amorosini, che nell’hockey è presidente, custode, magazziniere, autista e factotum – perché il Bologna non raggiungeva livelli così alti dagli anni ’90. Stiamo lavorando con entusiasmo per incoraggiare i giovani giocatori ad unirsi alle generazioni della squadra e affinché la squadra concluda il suo viaggio verso l’élite”.

Alla finale hanno partecipato più di duecento persone, molte delle quali provenienti dalla vicina Bologna. Ma la saga della famiglia Amorosini non è ancora finita. Perché il secondogenito della famiglia, Mattia, classe 1999, è appena stato promosso, con il suo club, lo Schc, alla Topcompetite olandese, che sarebbe poi la massima espressione del campionato arancione, uno dei migliori campionati a livello europeo. .

E Mattia, neanche a dirlo, che quando il tempo glielo permette dà una mano anche alla squadra di famiglia, l’Hockey Team Bologna, è il primo italiano di tutti i tempi a raggiungere questo livello eccezionale. Qualcuno con un tale talento meriterebbe la soddisfazione di partecipare ai Giochi Olimpici. Ciò non significa che, con un po’ di fortuna, non ci riuscirà.

 
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