Istituto Comprensivo Centro 2, si discute del “valzer delle segreterie” – .

La polemica continua a imperversare sui social e nelle chat di genitori e insegnanti. C’è preoccupazione per il futuro dei figli e per gli scenari legati al mondo del lavoro. «Mio figlio non potrà più andare alla scuola che frequenta?». “Gli insegnanti verranno spostati in altri plessi?”. Queste sono solo alcune delle domande che le famiglie si sono poste in seguito alle possibili indiscrezioni soppressioni delle scuole della città.

Dopo il problema relativo a primario Don Venderche potrebbe subire una riduzione a partire dall’anno 2025/2026, si apre un nuovo capitolo fatto di paure e ansie per i genitori dei bambini che frequentano le scuole delCentro istituto comprensivo 2che comprende le scuole elementari Tito Speri, Dante Alighieri e Carlo Collodi, e le scuole medie Ugo Foscolo e Guglielmo Marconi.

Nei giorni scorsi alcune famiglie sono state informate da un preside che, nell’ambito di un progetto di riorganizzazione scolastica, il Comune ha deciso di separato l’istituto comprensivo centro 2 per l’anno 2025/2026: secondo indiscrezioni Dante e Foscolo confluirebbero nell’istituto comprensivo nord 2; mentre Tito Speri e Marconi potrebbero finire sotto il centro CI 3 e Collodi sotto il centro CI 1.

Controversia

Questo quadro ha suscitato subito qualche comprensibile apprensione, ma a dirlo ci ha pensato l’assessore comunale alle Politiche giovanili Anna Frattini. «Siamo ancora in una fase di dialogo e arriveremo a settembre con una proposta formale – spiega Frattini -. L’ipotesi, che abbiamo condiviso con il dirigente, ne prevede una ridistribuzione dei plessi a livello gestionale: questo non significa che i genitori sposteranno i propri figli da un istituto all’altro. Tutti continueranno ad andare a scuola dove sono iscritti e al massimo per le famiglie cambierà la relativa segreteria. Non mettiamo in discussione le strutture: non si chiuderà nulla, è solo una questione di gestione della scuola”.

Alla base della decisione c’è la volontà di dare alle scuole una configurazione più lineare, che rispetti così la continuità territoriale. «È una scelta ragionevole, quella Non ha assolutamente alcun impatto sulle famiglie – continua Frattini -. Abbiamo incontrato i consigli di quartiere e tutti erano favorevoli”.

Strategie

Oltre alla questione legata al territorio, c’è la questione dei tanti studenti stranieri che frequentano Calini e Manzoni: l’accorpamento degli istituti comprensivi potrebbe incidere anche su questo aspetto?

«Dipende da dove una famiglia iscrive il figlio – precisa l’assessore di Palazzo Loggia -: il dirigente scolastico non ha molto margine per intervenire. Certo, che la segregazione degli stranieri non fa bene all’insegnamento è un dato di fatto: se creando un unico istituto comprensivo Agevoliamo classi più eterogenee, è meglio per tutti».

Le fusioni potrebbero però riguardare anche altri istituti comprensivi della cittànon solo quelli del centro storico, ecco perché la Loggia ha deciso di organizzarsi tre incontri pubblici per presentare il proprio progetto e allo stesso tempo raccogliere le richieste dei cittadini. La prima sarà ospitata da Carducci mercoledì 19 alle 18, poi ci si sposterà a Bettinzoli venerdì 21 alle 18 e infine martedì 25 alle 20.30 ci sarà quella al Mameli.

 
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