“La Torre nello Specchio“. L’expo sulle mille vite del campanile – .

“La Torre nello Specchio“. L’expo sulle mille vite del campanile – .
“La Torre nello Specchio“. L’expo sulle mille vite del campanile – .

“Io che certamente innalzai, fondandola, un’opera mirabile sopra tutte le altre, sono il cittadino pisano detto Bonanno”. Anno domini 1.173; cantiere della Torre di Pisa. Ma il “mirabile lavoro” dell’architetto cominciò subito ad inclinarsi pericolosamente, il cantiere venne chiuso in tutta fretta e Bonanno (deluso) decise di non apporre più la sua firma su un monumento che ai suoi occhi doveva apparire come il più grande dei fallimenti. Il calco dell’epigrafe che racconta questa meravigliosa storia di orgoglio, delusione e perfetta imperfezione è una delle tante sorprese e meraviglie della mostra “La Torre allo Specchio, le tante vite del Campanile del Duomo di Pisa”. La mostra, in piazza Duomo, ha appena aperto i battenti e resterà visitabile fino al 30 settembre nell’ambito dei festeggiamenti per l’850° anniversario della torre “storta” più famosa del mondo.

Stanza dopo stanza le sorprese si susseguono: dai dipinti medievali ad artisti più moderni come Keith Haring, la Torre racconta la sua storia. “La fisionomia di questa mostra – sostiene il curatore, il professor Stefano Renzoni – è completamente diversa da quella dettata dalle vocazioni archeologiche. La mostra ruota intorno a quella che è diventata la virtù, e un po’ anche la condanna, della Torre stessa: il modo, i modi, in cui il nostro campanile è stato visto e ancor meglio rappresentato nel corso dei secoli”. Un viaggio quindi nel tempo, nella tradizione, nell’arte ma anche nella modernità. “Crediamo che ripercorrere le tracce lasciate dal nostro Campanile nel corso dei secoli – sintetizza Andrea Maestrelli, presidente lavoratore dell’Opera della Primaziale Pisana – ci inviti a riflettere sul futuro, sulla responsabilità sociale, culturale e ambientale di tramandare e tutelare questo patrimonio, icona di un patrimonio collettivo. Prendersi cura della Torre diventa così una duplice missione: preservarne l’integrità, garantendo allo stesso tempo un approccio sostenibile che guardi oltre i confini della nostra Piazza”.

Pisa la nuova Roma del Medioevo, Pisa rappresentata come l’antica città di Troia assediata dai nemici. Pisa come una regina, seduta sul trono del Mediterraneo. “A partire dalla fine del Settecento il Campanile venne raffigurato insistentemente come isolato – continua Renzoni –, come separato dalla Cattedrale, divenendo una Torre, apprezzata per il suo incredibile rischio statico. Divenne così un’attrazione turistica”. Un percorso che si sviluppa proponendo le interpretazioni della Torre che innumerevoli artisti hanno dato, nella convinzione che la storia che la riguarda sia tutt’altro che finita. Certo che oggi l’architetto Bonanno ne sarebbe orgoglioso.

 
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