le scomode verità sul clima che non ci vengono raccontate – .

le scomode verità sul clima che non ci vengono raccontate – .
le scomode verità sul clima che non ci vengono raccontate – .

Il presidente della Società Meteorologica Italiana e noto climatologo Luca Mercalli ha perso le elezioni comunali di Usseaux, comune della Val Chisone in Piemonte, ottenendo zero voti. Durante un incontro per presentare la lista del candidato sindaco sostenuta da Mercalli, ha dichiarato: «Quando mi dicono che le mie parole fanno paura, rispondo: «Quello che vi dico è un decimo di quello che so. Perché se ti dicessi tutto, ti spaventerei. Il futuro non è roseo, il clima sta cambiando e le città stanno diventando invivibili d’estate. Ma qui, nei piccoli paesi di montagna, abbiamo la possibilità di prepararci a ciò che ci aspetta. Per questo ho accettato subito l’incarico qui a Usseaux, perché credo nell’investimento in queste terre”.

Non sono parole rassicuranti ovviamente. Cos’è che sa? Lo scopriamo, anche, dal suo intervento al convegno “Energie rinnovabili al servizio del territorio e impatto climatico nelle aree montane: soluzioni locali per lo sviluppo sostenibile europeo”, dove ha affermato: «La malattia è stata diagnosticata, ma il paziente non vuole essere curato. I ghiacciai alpini si sono ridotti del 10% tra il 2022 e il 2023. Il mare si sta alzando di 5 millimetri all’anno ed entro la fine del secolo sarà più alto di 40 centimetri, nella migliore delle ipotesi, o di 120 centimetri, se non facciamo nulla. Per Venezia e Rimini sarebbe un grosso problema, significherebbe gestire un’immigrazione interna, italiana, di circa 400mila persone. Saranno i nostri concittadini a spostarsi perché il loro territorio sarà diventato inabitabile”.

E aggiunge un pezzo di prospettiva storica: «Il cambiamento climatico c’è sempre stato, ma è la prima volta che è così rapido, intenso e si verifica in una società complessa composta da 8 miliardi di persone. Siamo più vulnerabili di un piccolo villaggio neolitico, in cui gli abitanti non capivano i cambiamenti, li subivano, ma erano più resistenti, potevano spostarsi, erano nomadi”. Oltre all’acqua dobbiamo preoccuparci anche delle temperature. Infatti, intervistato dal Quotidiano di Sicilia, Mercalli aggiunge: «La Sicilia è particolarmente esposta perché tra l’altro ha già superato il record assoluto di caldo di tutta Italia e di tutta Europa, con i 48,8 gradi di agosto 2021 a Siracusa. Si tratta di un record europeo approvato dalla World Meteorological Organization (WMO), la massima autorità mondiale in materia di meteorologia per il settore europeo. Non è un numero preso così da qualcuno sul balcone o sul cruscotto dell’auto». A subirne le conseguenze immediate è soprattutto il settore agricolo.

«La combinazione di caldo e siccità è particolarmente difficile per l’agricoltura. Quest’anno, in cui non abbiamo ancora avuto picchi di caldo estremi, abbiamo una siccità in corso che non ha eguali almeno negli ultimi settant’anni. Ciò significa che l’agricoltura è una delle prime attività a essere penalizzata dai cambiamenti climatici. Adesso siamo in un momento dell’anno molto delicato perché più fa caldo, più l’acqua evapora: quindi il momento di massima richiesta d’acqua, sia per l’agricoltura che per le persone e la natura in generale, è proprio il prossimo bimestre – Luglio e agosto sono proprio i picchi dell’estate e, dato che sono pochissime le prospettive di forti piogge nelle prossime settimane, purtroppo stiamo entrando in una fase critica: avremo davanti a noi almeno due mesi di sofferenza idrica”. Purtroppo non ci sono soluzioni a breve termine e molto dipende dalle scelte strategiche e dalla pianificazione a lungo termine, motivo per cui Mercalli mette in guardia dalle fake news, soprattutto quelle dettate dalla politica.

Risponde, ad esempio, a chi sostiene che potremmo adottare la pioggia indotta artificialmente: «La stimolazione artificiale delle piogge non funziona. Oggi risorge perché Internet è una cassa di risonanza per le fake news: basta uno per dire che funziona, che qualcuno lo usa, e tutti si affrettano a dire che funziona, che è vero. Fu fatto anche in Italia ma negli anni ’70 e poi abbandonato per i costi non indifferenti, risultati? Nessuno. Non c’è più nessun Paese al mondo che lo utilizzi tra i Paesi occidentali, restano alcuni Paesi con regimi autocratici dove talvolta viene fatto uscire per ragioni di propaganda politica”. Se li spaventi troppo non ti voteranno, se non li spaventi non faranno niente. Un bel puzzle.

“Il politico diventa uno statista quando comincia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni”, Winston Churchill.

 
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