ne parleremo nell’incontro di venerdì 21 giugno – .

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“La storia dei della Gherardesca si intreccia con quella del Consorzio 4 Basso Valdarno. Con incontri come questo siamo felici di contribuire a far conoscere il valore storico di questo palazzo che ci ospita e che un tempo accolse la famiglia del Conte Ugolino della Gherardesca. un bel modo per valorizzare ulteriormente la presenza del Consorzio sul territorio, anche dal punto di vista storico”. COME Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno sull’incontro “I della Gherardesca: da Gherardo a Ugolino, da Fazio Novello a Gaddo una storia d’amore per Pisa”. L’iniziativa è prevista per venerdì 21 giugno (ore 18.30) presso la sede del consorzio (accesso da via San Martino al civico 60).

Il programma dell’evento prevede i saluti istituzionali di Maurizio Ventavoli, Michele Conti sindaco di Pisa, Valter Tambutini presidente della Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, Federico Cantini delegato alla ricerca per le scienze sociali e umanistiche dell’Unipi, Andrea Maestrelli presidente dell’Ope Pisa. A seguire, moderati da Massimo Balzi, presidente del circolo Filippo Mazzei, organizzatore dell’incontro in collaborazione con il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, sono previsti diversi interventi: Margherita Orsero assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno, Alma Poloni docente del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere di Unipi, Giulia Scolaro restauratrice Opa e Gaddo della Gherardesca.

Sono attesi anche i contributi a distanza di Mauro Ronzani, già docente Unipi di storia medievale, Carlo Giantomassi restauratore, Serena Romano professoressa emerita dell’Università di Losanna e Claro Di Fabio professore ordinario dell’Università di Genova.

“L’obiettivo di questa iniziativa è mettere la storia della famiglia Gherardesca al centro di un racconto – commento Massimo Balzi, presidente del club Filippo Mazzei -. Una famiglia spesso trattata come traditrice della propria patria, ma non è così. Ricordo che la famiglia della Gherardesca ebbe un passato prestigioso e fu una delle più autorevoli della storia della Pisa repubblicana. Anche dopo il conte Ugolino, ad esempio, ci fu la figura di Fazio Novello della Gherardesca, l’uomo che fondò l’Università di Pisa. Il convegno in programma venerdì 21 giugno vuole promuovere una riflessione su Fazio Novello della Gherardesca, l’uomo che commissionò a Buffalmacco la realizzazione del “Trionfo della Morte”, una delle opere più importanti della storia di Piazza dei Miracoli. Dunque – conclude – si parlerà di una rivalutazione a tutto tondo della famiglia che, con il Conte Ugolino e la sua menzione nel canto XXXIII della Divina Commedia, ci permette ancora oggi di essere famosi in tutto il mondo”.

La sede pisana del Consorzio 4 Basso Valdarno, a Palazzo Franchetti, vanta un’importante storia legata alla famiglia della Gherardesca. Nel terreno che oggi ospita il giardino del Consorzio si trovano i resti di alcune case che, secondo la tradizione, furono demolite dopo che il famoso conte Ugolino fu condannato per tradimento, e infine cosparse di sale.

Nel luglio 2016 presso Palazzo Franchetti sono iniziati alcuni scavi che hanno interessato un’ampia porzione del giardino, con l’obiettivo di riportare alla luce la casa del Conte Ugolino. L’esatta zona era infatti indicata in un atto notarile del 1833, che certificava il passaggio di proprietà dalla famiglia Sbrana ai fratelli Franchetti. A seguito del recupero di tali informazioni, nel 2010 sono state effettuate indagini che hanno evidenziato la presenza di strutture murarie interrate, profonde da 0,89 metri fino a circa 1,59 metri, confermando quanto affermato nell’atto notarile

Nell’agosto 2016 gli scavi hanno portato alla luce diversi reperti in due diverse aree del giardino. In uno sono stati rinvenuti resti di pavimenti e strutture perimetrali appartenenti alla casa comitale, con evidenti tracce della sua distruzione e testimonianze di una frequentazione attiva nel XII secolo. Inoltre sono stati rinvenuti sei silos in mattoni e resti di muri e pavimenti. Tutti i reperti sono oggi conservati all’interno del palazzo, mentre il giardino è stato riqualificato.

Fonte: Ufficio Stampa

 
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