Quanto sarà diverso il nuovo Unieuro 3.0? – .

Quanto sarà diverso il nuovo Unieuro 3.0? – .
Quanto sarà diverso il nuovo Unieuro 3.0? – .

“Unieuro 3.0”. Il terzo Forlì di Antimo Martino sarà strutturalmente molto diverso dai due che lo hanno preceduto. È quanto emerge da un calciomercato cestistico arrivato alla definizione dei sette decimi del roster, con i tre pezzi mancanti da assegnare ai due stranieri e all’ala che uscirà dalla panchina. Ruolo ricoperto finora da Daniele Cinciarini che al momento sembra essere il più accreditato per interpretarlo nuovamente. Difficile infatti che la squadra di Basket 2015 riesca ad aggiudicarsi l’asta per Pierpaolo Marini, molto più vicino ai “cugini” riminesi (l’arrivo del direttore sportivo che lo ha voluto a Napoli, Alessandro Bolognesi, sicuramente gioca un ruolo) che ad un ritorno sotto San Mercuriale. Perché, però, Forlì sarà molto diversa dal passato? Per almeno tre ragioni.

Coperta lunga

Ancora una volta i biancorossi ruoteranno con dieci senior, quindi il promettente Michele Munari dovrà essere ceduto in prestito, ma se l’anno scorso c’era più densità tra gli esterni con Maurizio Tassone, ora l’Unieuro è molto coperto sotto canestro. Il Forlì non ha mai avuto quattro veri attaccanti come adesso, anzi “quattro e mezzo” vista la capacità di Luca Pollone di giocare da ala grande tattica. Gli ex pistoiesi Magro e Del Chiaro, i 207 centimetri, i proverbiali alley-oops e il tiro da fuori di Raffaello Gaspardo e il confermato Davide Pascolo da giocare anche da “4” al di là di un minutaggio che potrebbe essere più modesto, hanno regalare a coach Martino uno spessore e una varietà di soluzioni vicino all’area mai viste prima. A maggior ragione considerando che un centro dal tiro medio come quello di Del Chiaro è una novità assoluta a queste latitudini.

Cambiare la direzione

Da Valentini-Zampini (e prima ancora Valentini-Penna) a Tavernelli-Parravicini, “c’è un mare di differenze”, verrebbe da dire. Non tanto per “Parracash” come viene soprannominato, che prenderebbe il posto della rivelazione dell’ultimo torneo, con meno struttura fisica, forse, ma con più tiro da fuori e una difesa ritenuta ancora più efficace. No, il cambio di rotta è legato all’arrivo di Riccardo Tavernelli. Esperto ma non certo maggiorenne ai suoi 33 anni, 80 presenze e 179 punti in Serie A nelle ultime tre stagioni al Tortona, sicuramente con voglia di giocare, soprattutto dopo i problemi muscolari dell’ultimo anno, ma con qualità molto diverse da un Valentini” promesso sposo” di Cantù. L’ex capitano dei piemontesi è unanimemente considerato un giocatore con un QI cestistico superiore, un trequartista-ragionatore “vecchia scuola” perfetto per dare ritmo ai tiratori, impostare i lunghi e tirare con efficacia dalla lunga distanza. Un metronomo, quindi, che cambierà volto all’attacco biancorosso, ma dal quale non è giusto aspettarsi invenzioni personali costruendo il tiro come il suo predecessore né nell’uno contro uno, non avendo dalla sua grandi doti atletiche.

Il nuovo look degli Stati Uniti

I due principi precedenti portano a concludere che Unieuro avrà una guardia straniera e, per la prima volta dai tempi di Wayne Blackshear, un’ala piccola. Il primo potrebbe idealmente avere anche minuti da trequartista, ma soprattutto tanti punti in mano, l’esterno, invece, dovrà essere dinamico, agile, atletico e frontale piuttosto che giocare sulle tacche o vicino al ferro: in ogni caso un giocatore pericoloso e duttile, molto diverso da Adrian e Johnson.

Serata di festa con Cracco

Intanto ieri sera l’azienda ha chiuso la stagione con la tradizionale cena di fine anno al Grand Hotel Castrocaro Terme, con il noto chef stellato Carlo Cracco chiamato da Lucia Magnani a realizzare le proprie creazioni culinarie. Una bella esperienza per tutti i soci biancorossi e per la società.

 
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