“Pesare gli alimenti con maggiore attenzione” – .

“Pesare gli alimenti con maggiore attenzione” – .
“Pesare gli alimenti con maggiore attenzione” – .

Domani pomeriggio Chiccoteca festeggia i 40 anni di agricoltura biologica a Pesaro con una grande festa nei locali di via Buozzi e mettendo a disposizione gratuitamente naturopati e consulenti.

Lidia Zucchi, titolare di Chiccoteca, come è iniziato tutto?

“Nel 1984, per un’esigenza personale, ho cambiato alimentazione, ho capito che mangiare vegetariano mi faceva stare bene e con un gruppo di amici abbiamo deciso di dare vita a questa avventura. Siamo partiti come cooperativa, poi siamo diventati un circolo culturale e ora una srl”

Guarda indietro, cosa vedi?

“Mio marito ed io eravamo in viaggio alla ricerca di semi di farro. Lui però li conosceva, viveva in Toscana e riportammo a Pesaro i semi della Garfagnana che erano stati piantati qui per primi da Giovanni Larghetti e da alcuni contadini locali. All’inizio degli anni ’80 si sapeva molto poco dei prodotti biologici e anche altri prodotti erano difficili da trovare.”

Il primo negozio a Villa San Martino, poi in via Buozzi: il ristorantino, il negozio di via Gramsci, è stata una bella impresa, non trovate?

“Sì, molto impegnativo, con grande soddisfazione e fatica”

Il valore aggiunto è il fatto che al comando c’è una donna single?

“Sì, purtroppo mio marito è mancato nel 2000 e sono rimasta sola”.

Quali meriti vengono riconosciuti?

“Coerenza e coraggio”

Anche quando hai deciso di raddoppiare il ristorante?

“Ci è voluta una buona dose di incoscienza.”

Cos’è per te il lavoro?

“Un gioco molto bello e dato che sono bravo mi piace giocarci”

Siete il primo ristorante biologico di Pesaro: come mangiano i pesaresi?

“Sempre più attenti, anche i più diffidenti si avvicinano, tanto che il nostro ristorante è un grande successo. Abbiamo clienti anche da altre città e da altri Paesi”

Che cosa ti piace di più?

“I nostri primi piatti, locali ma interpretati in chiave bio. Fanno bene innanzitutto alla materia prima. Poi c’è la curiosità per le proteine ​​vegetali: ci si allontana sempre di più da carne e formaggi, preferendo seitan, tofu, tempeh che riscuotono molto successo. Parliamo di soia, glutine, ma anche proteine ​​estratte dalla frutta secca. Abbiamo formaggi vegetali derivati ​​da mandorle e anacardi.”

Cosa rispondi a chi sostiene che i formaggi, i salumi e prodotti simili vegetali non sono sicuri?

“Non sono alimenti che possono nuocere alla salute, anzi possono evitare molti problemi causati dall’eccesso di proteine ​​animali in generale: eccesso, perché ognuno è libero di mangiare ciò che vuole. Io sono vegano e vegetariano da 40 anni e non penso di essere un cattivo esempio”

Come si è evoluto il commercio nel corso degli anni?

“Adesso l’online sta andando molto bene. Spediamo in tutta Italia, in questo momento in Sardegna, ma anche al nord e al sud, magari nei paesi dove non trovate prodotti specializzati. Spediamo anche prodotti freschi, ovvero tofu e seitan”

Frutta e verdura: quanto è sicuro il biologico?

“Molto. Il nostro negozio ha tanti controlli, prelevano campioni, verificano acquisti e vendite e le aziende da cui ci riforniamo ci offrono garanzie: non mi fido della loro parola, voglio la garanzia della certificazione”

Gli integratori alimentari e la fitoterapia possono curare?

“Assunti saggiamente, funzionano davvero”

Un esempio?

“Proprio di recente una ragazza che mangiava correttamente è venuta da noi con un eczema sul viso che non andava via con niente. Abbiamo cambiato i detersivi che usiamo per lavare i tessuti e il problema è stato risolto.”

Convinti di avere uno dei migliori gelati d’Italia?

“Sì, buono e sano, senza latticini, zucchero, uova e grassi. Tutte le materie prime sono controllate e biologiche.”

Mettete in circolazione i bomboloni non fritti…

“Sì, sono cotti, ci vengono consegnati da Rimini e arrivano vuoti o ripieni”.

La panna è anche vegetale?

«Naturalmente niente grassi né zuccheri, usiamo latti vegetali, anche quello alla vaniglia è biologico. Stiamo perfezionando. Abbiamo anche dolci proteici per diabetici o per chi vuole mantenersi in forma. E ci sono anche dolci curativi”

Guarigione?

“Sì. Per la zuppa inglese, ad esempio, usiamo la quintessenza dell’alchermes, che coloriamo con la barbabietola. È un dessert terapeutico perché appaga e fa bene: l’alchermes è curativo e digestivo, la barbabietola fornisce minerali.”

Davide Eusebi

 
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