“Potenziamento dell’asse Chivasso – Casale – .

“Potenziamento dell’asse Chivasso – Casale – .
“Potenziamento dell’asse Chivasso – Casale – .

A seguito della pubblicazione dell’articolo sul potenziamento della linea ferroviaria Chivasso – Casale Monferrato – Alessandria, abbiamo ricevuto questa lettera da un nostro lettore che esprime tutto il disagio dei pendolari che devono usare il treno per recarsi al lavoro. La pubblichiamo integralmente.

“Dopo aver letto la notizia – scrive il nostro lettore – relativa al potenziamento della linea ferroviaria Chivasso-Casale-Alessandria ho provato un certo senso di sconforto, che cercherò, nella mia limitata capacità, di verbalizzare”.

«Il significato è ironico: “piccolo ma significativo passo concreto”, “un miglioramento dei collegamenti ferroviari”. Ho il vago sospetto che gli autori di queste dichiarazioni non prendano un treno da anni, altrimenti saprebbero bene che il problema per noi pendolari non è, per semplificare, avere due treni in più, all’alba e al tramonto, da e per Alessandria : il problema è che i treni arrivano a destinazione!”

“Da molto tempo mi sveglio la mattina prima dell’alba con la domanda: “Andrò al lavoro oggi?”, e una volta uscito dal lavoro (se sono arrivato) mi chiedo: “A che ora tornerò a casa stasera?”; e poiché devo fare diversi cambi per arrivare a destinazione, quasi ogni giorno da qualche parte c’è un ritardo, un blocco, un guasto, guardo l’orologio con crescente ansia e infine corro senza fiato da una banchina all’altra. altro: fatica, fatica, fatica è ancora fatica”.

“Vorrei anche sottolineare che, nonostante abbia un costoso abbonamento ferroviario, ho perso il conto di quante volte sono stato costretto a prendere un mezzo aziendale privato per evitare di rimanere bloccato per ore da qualche parte; con ovvie spese aggiuntive.”

“Con queste poche righe scritte di pancia non voglio creare polemiche, sono solo un semplice cittadino qualunque educato alla cultura etico-giuridica, che ogni mese si vede decurtare dalla busta paga cifre enormi che dovrebbero andare a contribuire al miglioramento della cosa pubblica, tra cui immagino – ma potrei sbagliarmi – anche le Ferrovie dello Stato: e va bene così, ma vorrei almeno che le tasse che pago per la cosa pubblica mi permettessero di andare a lavorare per guadagnare quegli stessi soldi che poi saranno trasformati in tasse per pagare la cosa pubblica… logicamente distorto, no?”

“Per quanto riguarda Casale nello specifico, e il problema della mancanza di treni la domenica, beh, è ​​un ferita troppo noto e, oserei dire, estremamente vergognoso, perché io possa spendere ulteriori parole che altri, più informati ed eloquenti di me, hanno già speso invano da molti anni”.

“Concludo con un caloroso, caldissimo invito agli autori delle suddette dichiarazioni, nonché a tutti i dirigenti, burocrati e simili del settore, di cui sono sempre io contribuente a pagare lo stipendio, a spostarsi sul territorio tramite ferrovia , anche solo, diciamo, per un paio di settimane; tanto per empatizzare un po’, provare la straordinaria ed entusiasmante esperienza di essere un lavoratore pendolare, e soprattutto vivere, vedere, sentire e anche annusare parte di ciò per cui vengono pagati mensilmente…vanevoli speranze”.

 
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