Li trovarono nel coro della chiesa, dove da anni era difficile arrivarci perché la scala non c’era più. Don Vito Buffa, rettore dell’ chiesa dei SS. Pietro e Paolo in via XI Maggio a Marsala, nei pressi della biblioteca comunale, intravide la mano di una statua e, con l’intervento di un installatore, riuscì a salire nella cantoria e così furono scoperti. Ieri pomeriggio le due statue dei Santi Pietro e Paolo sono state presentate alla città dopo un attento restauro conservativo portato avanti dal marsala Gaetano Alagna. Le due pregevoli opere, realizzate in legno di pioppo scavato all’interno, risalgono al XVI secolo. Quella di San Pietro fu la prima ad essere costruita, pare, agli inizi del XVI secolo. Il Santo è stato scolpito con un lungo piviale. Di questo resta un dipinto nella parte posteriore che l’Alagna restaurò.
“Nessuna parte è stata integrata – spiega Alagna – solo le chiavi nelle mani sono state aggiunte a San Pietro e la spada in una mano a San Paolo”. La statua di San Paolo, tuttavia, fu realizzata poco dopo quella di San Pietro, presumibilmente verso la metà del XVI secolo. “Le due opere non sono né firmate né datate – spiega lo storico Maurizio Vitella – ma, attraverso il metodo comparativo, possiamo ipotizzare che quella di San Pietro sia stata commissionata alla bottega messinese dei Matinati, mentre quella di San Paolo è verosimilmente di area occidentale molto vicina al linguaggio della bottega dei Lo Cascio”. Alla presentazione del restauro nella chiesa-rettoria erano presenti il vice prefetto Luciano Zanta Platamone, il rettore della chiesa don Vito Buffa, i sacerdoti don Marco Renda, don Vincenzo Greco, don Mariano Narciso e il vescovo emerito di Ragusa monsignor Carmelo Cuttitta. Nella chiesa del rettorio viene celebrata la Santa Messa ogni mattina alle 7.30 (la domenica, nel periodo estivo, alle 8.00).
