lontano da Mondialpol con 20 milioni di euro, la caccia ai banditi è su La Nuova Sardegna – .

lontano da Mondialpol con 20 milioni di euro, la caccia ai banditi è su La Nuova Sardegna – .
lontano da Mondialpol con 20 milioni di euro, la caccia ai banditi è su La Nuova Sardegna – .

Sassari Avevano progettato anche di uccidere. Di lasciare dietro di sé, durante la fuga con le borse piene di soldi, i corpi senza vita degli uomini delle forze dell’ordine che venerdì sera – con coraggio – hanno tentato di bloccare l’assalto alla sede della Mondialpol a Caniga, frazione di Sassari a poche centinaia di metri dai centri commerciali. Un piano diabolico, messo in atto da un commando disposto a tutto, composto da una ventina di banditi armati di kalashnikov, vestiti di nero e con giubbotti antiproiettile, che sarebbero riusciti – secondo una prima stima non ancora confermata – a sgraffignare circa venti milioni di euro. Solo per miracolo, sia l’auto dei carabinieri sia quella della polizia stradale, raggiunte dalla raffica di proiettili nelle fasi drammatiche dello scontro a fuoco, hanno protetto gli uomini delle forze dell’ordine e nessuno è rimasto ferito. Si è salvato anche l’agente della Mondialpol che poco dopo le 20 di venerdì era di guardia all’interno del posto di sorveglianza. L’uomo è vivo grazie ai vetri antiproiettile che lo hanno protetto dalla raffica di colpi di kalashnikov esplosi contro di lui. E uno dei colpi potrebbe aver colpito anche la gomma di una delle volanti della polizia locale, giunta a Caniga durante la rapina. Un inferno di fuoco durante il quale – sparando anche all’altezza del petto – i malviventi avrebbero esploso almeno 150 colpi. Tanti i bossoli – sia di pistola che di kalashnikov – che ieri mattina gli esperti della Polizia scientifica hanno rinvenuto e raccolto nei pressi della sede della Mondialpol.

Le indagini affidate agli investigatori della squadra mobile, guidati dal dirigente Michele Meccaè partito da lì – dalla scena del crimine – per ricostruire i movimenti della gang prima e dopo la rapina. Da venerdì sera, gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Elisa Succostanno esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e di quelle interne ed esterne dell’istituto di sicurezza alla ricerca di elementi utili a rintracciare i malviventi. L’idea è che la polizia avesse la sensazione che stesse per succedere qualcosa in città. Venerdì mattina, infatti, il piano antirapina era stato attivato, ma i controlli non avevano rilevato nulla di sospetto. E non è escluso che il commando abbia aspettato proprio il giorno della riapertura al traffico – dopo anni – dei tunnel “Chighizzu” che portano fuori città, per non rimanere bloccato durante la fuga verso il sud dell’isola .

L’attacco è iniziato pochi istanti dopo le 20, quando il sole non era ancora tramontato. Obiettivo il caveau della Mondialpol. La cassa, però, è rimasta intatta e i soldi della pensione – trasferiti ieri mattina agli uffici postali del centro-nord della Sardegna – sono rimasti al sicuro dietro la spessa porta blindata. I banditi sono comunque riusciti a portare via una decina di sacchi di denaro raccolti durante la giornata dalle guardie giurate e che hanno dovuto essere contati prima di finire nel caveau. Durante la fuga, alcune mazzette di denaro sono finite a terra, ma la maggior parte è finita dentro le robuste borse bianche che la banda aveva portato per portar via i soldi.

Solo un paio di settimane fa gli uomini di Mondialpol hanno effettuato un’esercitazione di attacco alla sede. Ma venerdì sera era tutto terribilmente reale. «Abbiamo subito un attacco violento, meticolosamente pianificato e ben organizzato da parte di un commando paramilitare, spiega Rita Achenzacapo della Mondialpol – un’azione che non ha precedenti in Italia. Grazie ai nostri sistemi di sicurezza, anche a seguito della rapina del 2016, i valori rubati sono limitati. Nonostante la potenza di fuoco, tutto il personale è rimasto illeso – aggiunge – e ha operato con professionalità e freddezza: per questo, a loro e alle forze dell’ordine va una sincera gratitudine”. La caccia all’uomo, coordinata da Roma dal Servizio Centrale Operativo della Polizia e da Sisco da Cagliari, prosegue in tutta la Sardegna.

 
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