Lella Costa, Verdi e Giovanna d’Arco. La lezione di Suor Lella a Pergine – .

Lella Costa, Verdi e Giovanna d’Arco. La lezione di Suor Lella a Pergine – .
Lella Costa, Verdi e Giovanna d’Arco. La lezione di Suor Lella a Pergine – .

PERGINE. Secondo giorno di Pergine Festival e ce n’è per tutti i gusti, purché si sia disposti a cambiare gusto a seconda delle necessità per scoprire ciò che non si conosce. Il Festival della comunità e delle collaborazioni sul territorio (e fuori territorio) oggi dà spazio a Arte della sella, o meglio, occupa un pezzo dell’affascinante spazio naturalistico artistico dell’omonima valle per allestire un palcoscenico che domani mattina lo renderà ancora più suggestivo Villa Strobele. “In cima alle favole” si tratta infatti di un’installazione sonora molto curiosa che si deve alla fantasia sfrenata del Teatro dei Venti che ha lavorato con un “materiale” (umano) molto particolare: gli anziani ospiti della casa di riposo. Gli anziani hanno chiamato (e la risposta pare sia stata entusiastica) per raccontare le loro storie e raccontarsi. Gli artisti hanno poi elaborato il ricordo e lo riproporranno sotto forma di spettacolo dalle 10.30.

Ritorneremo a Pergine alle 18:00 per un pomeriggio all’insegna della Faber (Fabrizio De André)della sua poesia cantata e del sentimento di gratitudine con cui Serena Sinigaglia (regista ma non solo) restituisce alcune delle sue pagine più significative. Vinile, voce e pubblico per una chicca in programma alle 18 per garantirlo soul hail non è solo il titolo di un capolavoro ma qualcosa di molto, molto attuale.

Alle 19.30, presso l’Ex Rimessa Carrozze, saranno protagonisti i curatori del festival: Teatri Babylon. I loro “Foresti”tratto da “La notte prima delle foreste” di BM Koltès, è una prima nazionale che contamina e alterna tre lingue (francese, italiano e dialetto) tra linguaggio dei segni e musica elettronica (e già qui domina l’intrigante). Due voci (maschile e femminile) che si rincorrono e rincorrono le note suonate dal vivo. E tutto rincorre il corpo, i corpi che a loro volta parlano. Lo spettacolo fa parte del progetto di accessibilità NO LIMITS che si svolge durante tutto il festival.

Infine alle 20.45 al Teatro Comunale il festival punta sulla popolarità di un artista che ha sempre dato coerenza, impegno ma anche tanta, tanta qualità alla prosa nazionale. Stiamo parlando di Lella Costa che questa volta si trasforma in Giovanna (D’arco). Con “Giovanna. La fanciulla, la fanciulla, l’allodola” Lella Costa offre la sua versione più ammirata e ironica. Tutto è stato detto e recitato su Giovanna d’Arco dentro e fuori dal teatro ma Suor Lella troverà sicuramente qualcosa di nuovo e curioso per una donna che ha segnato la storia (dal proto-femminismo in poi). Il testo è ricamato da pezzi di Verdie eseguiti a

pianoforte a quattro mani dei giovani compositori e pianisti Betsabea ed Elia Faccini.

“Giovanna d’Arco – spiega Lella Costa – è una delle 99 donne coraggiose che canto nel mio spettacolo Se non so ballare… non è la mia rivoluzione – scrive Lella Costa -. Lì ho scelto di immaginare in poche frasi la sua paura di In questa lettura con Gabriele Scotti abbiamo invece fatto un lavoro di tessitura tra le tante biografie che l’hanno dipinta, anche molto diverse e discordanti, l’Allodola del drammaturgo Jean Anouilh.

Per concludere la prima domenica del festival, dalle 21.30 la musica si espande in Piazza Fruet, spazio estivo temporaneo e fulcro del festival, con Luciano Forlese e PROPAGANDA nell’ambito della rassegna Abbassa!

 
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