Olivicoltura, 100 milioni di euro per l’ammodernamento dei frantoi – CoratoLive.it – .

Con la guerra in Ucraina che ha triplicato i costi di produzione e il clima impazzito con gelate e siccità che tolgono liquidità alle aziende e dimezzano la produzione, arrivano aiuti per ammodernare i frantoi, un’opportunità in Puglia per gli 839 frantoi attivi di offrire al mercato 5 oli DOP e l’IGP Olio di Puglia.

La notizia è stata data dalla Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione del decreto Masaf relativo alla “distribuzione a favore delle Regioni e delle Province autonome di 500 milioni di euro (Pnrr – Missione 2 componente 1, Investimenti 2.3 – Innovazione e meccanizzazione nel settore agroalimentare) e la definizione delle modalità di indizione dei bandi regionali relativi ai 100 milioni destinati alla sottomisura “ammodernamento dei frantoi”.

Si tratta di un’opportunità – afferma Coldiretti Puglia – per la filiera dell’olio d’oliva che vale oltre 1,2 miliardi di euro nella sua fase agricola e 3 miliardi in quella industriale, con la Puglia che produce quasi il 50% dell’olio Made in Italy. L’olivicoltura in Puglia rappresenta il 32% (373mila ettari) dell’intera olivicoltura italiana e il 25% della superficie agricola regionale – aggiunge Coldiretti Puglia – di cui circa la metà degli ulivi sono secolari e 3-5 milioni di esemplari sono addirittura planetari, dove tra Bari e la provincia BAT si contano 132mila ettari di ulivi, praticamente il 35% dell’olivicoltura pugliese.

Rappresenta una boccata d’ossigeno anche per i frantoi salentini che, a causa della Xylella, hanno venduto linee di produzione all’estero e sono oltre 100 i frantoi che negli ultimi 10 anni non hanno aperto i battenti a causa del crollo della produzione olivicola, ma anche per la tropicalizzazione del clima e per la lavorazione di materie prime, cartone, lattine, fino alla plastica.

Per sostenere la produzione nazionale, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta mediterranea di cui l’olio è una componente fondamentale – afferma Coldiretti Puglia – serve un piano strategico per la realizzazione di nuovi oliveti con varietà italiane, risorse per contrastare la drammatica situazione aumento dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzazione di nuovi sistemi di irrigazione ma occorrono anche opere infrastrutturali per il mantenimento, il risparmio, il recupero e il riciclo delle acque potenziando la rete di invasi nei territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per la raccolta l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è eccessiva e gestirne l’utilizzo quando necessario.

Il consiglio della Coldiretti per sostenere le aziende pugliesi per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere controllando attentamente l’etichetta.

Sulle bottiglie di olio extravergine di oliva ottenuto da olive estere in vendita nei supermercati – aggiunge la Coldiretti – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi leggere le parole “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva extracomunitari” oppure “miscele di oli di oliva comunitari ed extracomunitari” previste dalla legge sulle etichette degli oli di oliva. Le parole – precisa la Coldiretti – sono scritte in caratteri molto piccoli, poste dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che ne rende difficile la visione, tanto che i consumatori sarebbero costretti a fare la spesa con una lente di ingrandimento per saper scegliere consapevolmente.

Domenica 30 giugno 2024

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