«Affronterò la salita da solo» – .

Un mese e mezzo vicino agli 8.000 metri, tra solidarietà e amore per la montagna. È iniziata pochi giorni fa la nuova avventura di Fabrizio Silvetti in Pakistan, alpinista e maestro di Castelnovo ne’ Monti nell’Appennino reggiano, da anni protagonisti di scalate su alcune delle principali vette del pianeta. Esperienze in cui Silvetti sa coniugare la sua infinita passione per la montagna, la sua professione di insegnante e generosità verso gli altri.

Venti giorni in Pakistan

Negli ultimi anni, infatti, ha avviato diverse collaborazioni con le scuole delle zone più isolate del Nepal, trascorrendo periodi come insegnante di telecomunicazioni, sistemi e reti per i bambini del posto. Momenti preziosi per fornire informazioni sull’informatica e sui computer, tra cui diversi laptop appositamente riconfigurati dalle classi di Silvetti presso l’istituto Cattaneo di Castelnovo ne’ Monti, capoluogo dell’Appennino reggiano.
Nelle prossime settimane Silvetti sarà impegnato in imprese atletiche non da tutti. «Per venti giorni in Pakistan accompagnerò un gruppo di amici in un trekking fino al campo base del K2. «Quando torneranno in Italia mi sposterò sul Broad Peak, una montagna di 8047 metri nel Karakorum pakistano, scalata per la prima volta nel 1957 da Hermann Buhl e dall’amico Kurt Diemberger, che vive ancora a Bologna», racconta. «Cercherò di affrontarla gestendo la salita da solo, come sempre senza ossigeno supplementare e guide d’alta quota».

Broad Peak e il Bismantova Stone

I numeri danno poi una coincidenza con il luogo simbolo del paese natale di Silvetti, ovvero la Pietra di Bismantova, la celebre formazione rocciosa citata anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri, meta turistica di tutta Italia. «Per una strana coincidenza, il Broad Peak è esattamente 7000 metri più alto della Pietra di Bismantova», nota divertito. Gli scorci oltre il suggestivo non mancheranno nemmeno sul cosiddetto tetto del mondo. «Dopo le mie precedenti salite del Gasherbrum 2 in Pakistan, a pochi chilometri dal Broad Peak, dello Shisha Pangma in Tibet e del Manaslu in Nepal, sarà l’occasione per ricercare un periodo intenso e profondo della vita”, sorride.

Progetti di solidarietà

Inoltre, «sarà come sempre un viaggio importante nelle mie emozioni, dalla paura alla felicità. La cornice di questa mia esperienza saranno infatti le magiche montagne del Karakorum, nomi che hanno fatto la storia dell’alpinismo, dalle Torri di Trango alla Cattedrale del Baltoro, dal Masherbrum al Broad Peak, dal Gasherbrum al K2″ . Il ritorno è fissato per il 4 agosto. In questo mese e mezzo, oltre all’alpinismo, Silvetti penserà anche ai progetti di solidarietà avviati grazie ai viaggi in Asia. Tra queste, «la collaborazione con la Hillary School di Khumjung in Nepal (fondata da Sir Edmund Hillary nel 1961), dove ho unito la mia professionalità di insegnante alla passione per l’alpinismo trascorrendo alcuni periodi insegnando con loro e fornendo loro attrezzature tecnologiche ». Con lui, sempre in ottica caritativa, ci sarà anche un pezzo di Reggio Emilia: «In questo progetto sono supportato da alcune aziende locali come Landi Renzo, Energee3, Report Informatica e altri amici, oltre al centro sportivo Eden dove mi alleno”.

 
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