Emilia-Romagna in zona rossa – .

Emilia-Romagna in zona rossa – .
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L’Emilia-Romagna è in zona rossa, a fine maggio 2024, per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro. L’incidenza è infatti superiore del +25% rispetto alla media nazionale (Im = Indice medio di incidenza, pari a 12,1 decessi sul lavoro per milione di lavoratori). Oltre alla nostra regione in zona rossa ci sono anche Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Campania, Sicilia e Puglia. In zona arancione: Calabria. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In zona bianca: Lazio, Sardegna, Marche e Veneto. I dati sono forniti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering.

IL FENOMENO DEGLI INCIDENTI PER FASCIA D’ETÀ: GLI ANZIANI SONO ANCORA PIÙ A RISCHIO

Anche nei primi cinque mesi dell’anno, l’Osservatorio elabora l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età. E lo fa sempre attraverso l’incidenza della mortalità (per milione di occupati).

Quest’ultimo dato continua a destare preoccupazione tra i lavoratori più anziani. Infatti, l’incidenza più elevata si registra nella fascia di età dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con un’incidenza pari a 55,0), seguita dalla fascia di età dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni (con un’incidenza pari a 19,4).

I LAVORATORI STRANIERI SONO SOGGETTI A UN RISCHIO DI INCIDENTI MORTALI PIÙ DEL DOPPIO RISPETTO AGLI ITALIANI

Gli stranieri morti sul lavoro nei primi cinque mesi dell’anno sono stati 62 su un totale di 286, con un rischio di morte sul lavoro più del doppio di quello degli italiani. E, infatti, gli stranieri hanno registrato 26,1 decessi per milione di occupati, contro i 10,6 degli italiani che perdono la vita sul lavoro.

NUMERI ASSOLUTI DI DECESSI E INFORTUNI SUL LAVORO IN ITALIA A FINE MAGGIO 2024

Sono 369 le vittime sul lavoro in Italia, di cui 286 sul lavoro (15 in più rispetto a maggio 2023) e 83 in itinere (4 in meno rispetto a maggio 2023). La Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime sul lavoro (48). Seguono: Emilia-Romagna (35), Campania (30), Sicilia (22), Lazio (21), Puglia (20), Piemonte (19), Toscana (17), Veneto (14), Trentino-Alto Adige (12), Calabria (8), Umbria e Liguria (7), Abruzzo (6), Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Marche (5), Valle d’Aosta e Basilicata (2) e Molise (1)

(Il rapporto allegato mostra il numero di decessi correlati al lavoro provincia per provincia).

IL SETTORE DELLE EDILIZIA È IL PIÙ COLPITO DAL FENOMENO DELLE MORTI SUL LAVORO. CIRCA IL 20% DEL TOTALE

Alla fine dei primi cinque mesi del 2024, il settore delle Costruzioni registra ancora il numero più elevato di decessi correlati al lavoro: 57. Seguito dalle Attività manifatturiere (37), dai Trasporti e magazzinaggio (25) e dal Commercio (18).

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella compresa tra i 55 e i 64 anni (99 su un totale di 286).

Le donne che hanno perso la vita sul lavoro a fine maggio 2024 erano 21, mentre 8 hanno perso la vita in itinere, cioè nel tragitto da casa al lavoro.

Sono 62 gli stranieri deceduti sul lavoro, mentre 17 sono morti a causa di un incidente durante il tragitto casa-lavoro.

Il martedì è il giorno più triste della settimana, con il numero più alto di incidenti mortali nei primi cinque mesi dell’anno (23,1%).

 
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