Anniversary of the First Stone, Celentano: “Viva Latina” – .

Anniversary of the First Stone, Celentano: “Viva Latina” – .
Anniversary of the First Stone, Celentano: “Viva Latina” – .

Questa mattina, presso il monumento alla Bonifica, il sindaco Matilde Celentano è intervenuto in occasione del 92esimo anniversario della posa della prima pietra di Latina. Il discorso ha trattato diversi temi significativi per la storia e lo sviluppo della città.

Un momento del mattino


Introduzione e contesto storico

Il sindaco ha iniziato ricordando l’anniversario della fondazione della città, sottolineando come Latina sia cambiata in 92 anni. Ha espresso un senso di disorientamento per la velocità con cui questi cambiamenti sono avvenuti.

“Solo sei mesi fa, il 18 dicembre, ero qui, in questa stessa piazza, per celebrare il 91° anniversario dell’inaugurazione della nostra città: oggi, 30 giugno, siamo di nuovo davanti al monumento al Bonificatore perché oggi è la data della fondazione di Littoria, il giorno in cui, nel 1932, fu posta la prima pietra di quella che oggi è la nostra città: Latina.”

“Sono trascorsi esattamente 92 anni da quel giorno, ed è con un certo senso di spaesamento che mi capita di pensare a come questo luogo sia profondamente cambiato nel giro di pochi decenni; la velocità con cui il cambiamento ha imposto trasformazioni che i nostri padri non avrebbero potuto immaginare”.

Evoluzione della città

La storia di Latina è stata ripercorsa attraverso le diverse fasi della sua evoluzione, dai tempi della bonifica delle paludi fino alla città moderna e multiculturale di oggi.

Un momento del mattino

“In questi 92 anni, Latina è stata tante cose: la prima delle città nuove della campagna riscattata dalla palude; il giardino da mostrare al mondo; la linea di confine su cui gli alleati sbarcati ad Anzio e i nazisti in ritirata combatterono le ultime sanguinose fasi della Seconda guerra mondiale; uno dei teatri della ricostruzione del Paese; la terra del boom economico con l’avvento della Cassa per il Mezzogiorno; il luogo della sfida tecnologica lanciata dal visionario Enrico Mattei che volle proprio qui, a Borgo Sabotino, la prima centrale nucleare italiana; la città del benessere e poi il laboratorio della crisi che ha colpito l’intero Paese; la città dell’accoglienza e dell’ospitalità, a partire dalle comunità giuliano-dalmate e dai profughi in fuga dai Paesi dell’Est, dai profughi italiani dalla Libia e dalla Tunisia; dai vietnamiti ai polacchi, fino agli indiani e ai nordafricani di oggi.”

Latina, Città dell’Ospitalità

Il sindaco ha voluto rivendicare l’identità di Latina come città aperta e modello di scambio culturale e convivenza civile. Ha sottolineato l’importanza dell’inclusione e il ruolo storico dell’immigrazione nella formazione della comunità.

“Una città che alcuni vorrebbero intollerante e rifiutante, e che è invece un modello sociale e culturale di scambio e di convivenza civile, pacifica e costruttiva, che vede bambini e ragazzi di origini e culture profondamente diverse crescere giorno dopo giorno nella stesse classi scolastiche”.

“È una realtà che oggi attraversa tutto il Paese da nord a sud, ma nessun luogo ha la specificità di Latina, unica città italiana dove dal giorno della sua nascita in poi il paradigma dell’immigrazione è stato e rimane una costante e un elemento costitutivo della società e della cultura di questa comunità davvero speciale.”

Sfide e prospettive future

Guardando al futuro, il sindaco ha parlato delle sfide attuali, come la gestione della povertà estrema, e ha espresso l’impegno della città ad affrontare queste problematiche con determinazione e collaborazione.

“Abbiamo molta strada da fare davanti a noi e non possiamo smettere di crescere e di imparare, perché ogni giorno emergono nuove realtà e nuovi problemi che devono essere affrontati con intelligenza, coraggio e determinazione. Il carattere della nostra comunità è definito e giudicato dal modo in cui ci comportiamo in relazione alle emergenze”.

“In queste settimane, insieme al Dipartimento Welfare, all’Azienda USL e a tutti gli operatori del terzo settore, stiamo affrontando, tutti insieme con periodici incontri congiunti, il problema della cosiddetta povertà estrema, un fenomeno che si arricchisce ogni giorno di nuovi aspetti e nuovi protagonisti, un fenomeno che la nostra città vuole capire, comprendere e affrontare dopo averne studiato le cause, le peculiarità e individuato i possibili rimedi.”

Verso il Centenario

Il sindaco, infine, ha rivolto un appello alla comunità, soprattutto ai giovani, affinché partecipino attivamente alla costruzione del futuro della città, in vista delle celebrazioni del centenario nel 2032.

“Ed è su questa strada, e con questo spirito, che dobbiamo affrontare subito, da oggi, il cammino che ci condurrà alle celebrazioni del Centenario di Latina nel 2032. Un evento importantissimo per la città e per tutta la nostra comunità; un appuntamento su cui si sono già accesi i riflettori del Paese, perché come sapete, è già in fase avanzata in Parlamento l’iter per l’approvazione definitiva del disegno di legge sul Centenario di Latina (due senatori pontini sono stati i primi firmatari). Si tratta di un riconoscimento che ci investe di una grande responsabilità che ci impone di essere all’altezza del compito che ci attende: quello di arrivare al centesimo compleanno con una città capace di indossare l’abito migliore per l’ingresso dell’età adulta nella società d’Europa”.

“Voglio rivolgere un appello a tutti i giovani e ai bambini della nostra città: siate curiosi di conoscere la storia del luogo in cui vivete, siate affamati delle radici della comunità di cui fate parte e di cui un domani sarete protagonisti, sappiate far vostri i principi e i valori dei padri fondatori di questa comunità e sappiate essere ambasciatori del messaggio di civiltà, unità, solidarietà, impegno, sacrificio e pace di cui Latina si è fatta portatrice fin dal giorno della sua nascita.”

“Grazie. Tanti auguri Latina. Lunga vita Latina.”

L’intervento del sindaco Celentano ha toccato alcuni temi cruciali per la storia e il futuro di Latina, sottolineando l’importanza dell’inclusione, della memoria storica e della cooperazione per affrontare le sfide contemporanee e preparare al meglio il centenario della città.

 
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