Priula e Contarina, la svolta. Nascono le Comunità Energetiche: «Contro le bollette alte»

Priula e Contarina, la svolta. Nascono le Comunità Energetiche: «Contro le bollette alte»
Priula e Contarina, la svolta. Nascono le Comunità Energetiche: «Contro le bollette alte»

TREVISO – Prende forma la fondazione per unire le forze con piccoli impianti fotovoltaici disseminati sul territorio e avviare la condivisione energetica. A guidare la “collettivizzazione” della corrente è il consiglio di bacino Priula, tramite Contarina. «Le comunità energetiche rinnovabili sono fondamentali sia per ridurre i costi in bolletta, dato che si possono avere risparmi importanti, sia per tutelare l’ambiente. Puntiamo a costituirle entro fine luglio – annuncia Franco Bonesso, consigliere di bacino, punto di riferimento del cosiddetto Cers – dopodiché ci sarà la fase di adesione. E a quel punto potremo avviare la condivisione energetica». Tutto sarà gestito da una fondazione di partecipazione senza scopo di lucro. Sono 18 i Comuni che hanno già aderito in via preliminare, come soci fondatori. A partire da Treviso, in attesa del cuore fotovoltaico che pulsa nell’impianto che sorgerà sopra la vecchia discarica di via Orsenigo, e dai comuni della cintura urbana. I passaggi nei consigli comunali sono in fase di definizione.

I COMPONENTI

Il più recente è il via libera allo statuto e all’atto costitutivo della fondazione ricevuto dal Comune di Istrana. Per quest’ultima, ad esempio, la quota per partecipare all’avvio della fondazione ammonta a poco meno di 825 euro. Saranno innanzitutto le amministrazioni stesse a mettere a fattor comune la propria produzione sul fronte fotovoltaico. E successivamente si aprirà anche a privati ​​cittadini, imprese, altri enti e così via. Un dato non da poco se si considera che la Marca è la quarta provincia in Italia per numero di pannelli fotovoltaici privati, come conferma l’ultimo report del GSE. La quota è pari al 3,1% del totale nazionale, seconda solo a Roma e Brescia. Sono oltre 47.200 gli impianti privati ​​attivi, per una produzione complessiva di quasi 525 Gwh. «Abbiamo sviluppato con Contarina un progetto per definire il quadro tecnico – è il punto sottolineato da Bonesso – una volta formalizzate le comunità energetiche, cittadini e altri soggetti potranno entrarvi per scambiare l’energia prodotta e ricevere i relativi incentivi ».

LO SCHEMA

Alla fine, le comunità saranno composte da soci consumatori e produttori di energia rinnovabile, da una rete di distribuzione e da una cabina elettrica, eventualmente con un sistema di accumulo. Insomma, la comunità condivide innanzitutto l’energia prodotta dai soci e, per le ulteriori necessità, attinge energia dall’esterno, tramite la cabina. La questione è complessa. In sostanza, il bacino della Priula, che raggruppa complessivamente 49 comuni, consente di fare ordine. Diversi comuni sono suddivisi in più cabine primarie. La direzione unica della Priula (pur tenendo presente che è possibile aggregare più comunità energetiche), consentirà di non doversi perdere tra diversi statuti, normative e condizioni operative. «Stiamo guardando ai piccoli impianti fotovoltaici. Quelli delle case, per intenderci. Non ai grandi insediamenti – chiarisce Bonesso – metterli in rete consentirà di massimizzare la convenienza». Bisognava aspettare i decreti attuativi. Ma ora si fa sul serio. Non serviranno grandi infrastrutture per collegare gli impianti dei soci. Oltre all’aspetto tecnologico, la questione è soprattutto amministrativa. Da qui l’ingresso in campo della Priula. “La soluzione proposta dal consorzio di bacino della Priula, tramite Contarina, appare promettente in termini di condivisione intercomunale e centralizzazione della gestione tramite un unico polo”, spiega Maria Grazia Gasparini, sindaco di Istrana. “Abbiamo aderito con fiducia al progetto. E ci auguriamo che possa aprire la strada anche all’acquisizione di contributi esterni”. “Il valore di questo progetto è indiscutibile a livello ambientale, economico e sociale, data la possibilità di autoconsumare e condividere l’energia prodotta in loco con fonti rinnovabili”, aggiunge Simone Serrajotto, vicesindaco di Istrana con delega all’ambiente, “ma il valore aggiunto è proprio il fatto di poter contare su una regia comune che supera la frammentazione”.

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