“Monza non è una città sicura” – .

“Monza non è una città sicura” – .
“Monza non è una città sicura” – .

Priorità sicurezza. E Monza, per la Lega, non è una città abbastanza sicura. “Ci sono cittadini che mi dicono che hanno paura di andare ai giardini o che non sono sereni quando la sera devono parcheggiare l’auto un po’ più lontano da casa e rientrare” ha esordito Roberta Gremignani, segretaria della Lega Monza che ha introdotto l’incontro organizzato venerdì mattina, nella sede di via Prampolini, sul tema della sicurezza in città. Sono intervenuti anche il senatore brianzolo del Carroccio Massimiliano Romeo e l’assessore Simone Villa, anche lui ex assessore con delega alla sicurezza oltre a Federico Arena che aveva ricoperto l’incarico durante la giunta Allevi.

Un dibattito sul tema dopo le polemiche delle scorse settimane seguite alle dichiarazioni rilasciate in consiglio comunale dall’assessore Lorenzo Spedo (LabMonza) che ha parlato di “dispiegamento esagerato delle forze dell’ordine per controllare eventi organizzati dal centro sociale Foa Boccacio, o normali attività promosse dai giovani in maniera pacifica, allontanando gli agenti dalle strade della città”.

Sicurezza a Monza, le zone più critiche

La stazione, Largo Mazzini, Piazza Cambiaghi e a volte, vista la presenza delle baby gang, anche il centro storico. E non solo. Se dovessimo tracciare una mappa delle aree dove la sicurezza deve essere una priorità per la Lega, queste sono le aree che non mancherebbero nella lista. Massimiliano Romeo, senatore della Lega Nord ed ex assessore alla Sicurezza nel 2007 a Monza, all’epoca di uno dei primi sgomberi del centro sociale Foa Boccaccio, ha ripercorso alcune delle attività svolte insieme all’ex vicesindaco Simone Villa, anche lui in passato ex assessore alla Sicurezza che ha ricordato l’attività di riqualificazione dei Boschetti Reali che da luogo di spaccio di droga sono stati trasformati nuovamente in un frequentato giardino pubblico. E poi Federico Arena che ha puntato l’attenzione sulla necessità di unità delle forze dell’ordine sul territorio. “La situazione in stazione è fuori controllo” ha aggiunto Arena. “La stazione fissa della polizia locale che avevamo allestito aveva dato un contributo per cercare di risolvere la situazione, oggi questa stazione non esiste più. Questa amministrazione ha incaricato gli agenti della Polizia Locale di svolgere il compito di cronometraggio e di esattori dei parcheggi e mi dispiace anche di questo, il nuovo comandante mi sembra una persona competente e con una visione moderna” ha aggiunto Arena. «La sicurezza a Monza sta pagando la divisione politica di questo Comune perché credo che ci sia una differenza abissale tra le posizioni dell’assessore Moccia, ex magistrato, e dell’assessore Spedo».


Insieme alla stazione, l’attenzione sul fronte sicurezza per la Lega dovrebbe essere dedicata alla zona di Largo Mazzini, porta d’accesso al centro, e a Piazza Cambiaghi, già oggetto di un importante intervento di riqualificazione con lavori in corso. “Dobbiamo fare un plauso all’amministrazione perché finalmente si è concluso il tortuoso iter amministrativo per Piazza Cambiaghi” ha detto Simone Villa – ex vicesindaco ed ex assessore alla Sicurezza – per il quale ci siamo occupati per 5 anni. La riqualificazione è un passaggio propedeutico, la piazza va ristrutturata per poter tornare a essere qualcosa di diverso ma allo stesso tempo dobbiamo pensare a cosa verrà dopo: non possiamo limitarci a stendere un bel tappeto altrimenti corriamo il rischio che quella zona torni a essere quello che è oggi, ovvero una terra di nessuno dove di giorno ci sono ragazzini dediti a molestie e piccoli furti e di notte diventa un triste rifugio per senzatetto. Il progetto non può fermarsi alla ristrutturazione del pavimento, ci deve essere una grande idea dietro e chi governa ora dà segno di volerne parlare perché non credo che le attività commerciali della zona siano state coinvolte”.

Occupazioni e sfratti

L’incontro ha affrontato anche il tema del diritto alla casa, delle occupazioni e degli sfratti. “La tutela del bene casa è stata inserita nel disegno di legge costituzionale” ha spiegato Romeo, facendo eco alle polemiche sul caso Salis che hanno tenuto impegnata anche la giunta regionale, che ha approvato un ordine del giorno ad hoc sul tema del pignoramento dello stipendio del neo eurodeputato monzese eletto in relazione al presunto debito con l’Aler per un’occupazione. “Sembra che oggi l’occupazione sia quasi diventata un diritto. È una polemica di questi tempi perché c’è chi pensa che occupare sia lecito e invece è un reato” ha aggiunto. E il riferimento alla Foa Boccaccio, con lo sfratto della scorsa settimana a cui è seguita la nuova occupazione in uno stabile di piazza Pogdora, è stato affrontato più volte. “L’ultimo sfratto è avvenuto in modo rapido ed efficace e ringrazio prefettura, questura, comune e consorzio” ha precisato Villa. “Ma bisogna essere chiari e far capire da che parte stiamo. Certe cose non si possono ignorare” ha aggiunto, riferendosi anche al patrocinio comunale “riconosciuto a iniziative che coinvolgono il centro sociale. Il comune non può nobilitare questa realtà monzese dando il via libera a patrocini e collaborazioni a iniziative di associazioni che non hanno problemi ad avere Boccaccio come partner, tra cui l’Anpi. Se si contesta il metodo e le azioni, si contesta anche chi le compie” ha concluso.

Banda di bambini

Al centro dell’attenzione anche sul fronte della sicurezza il fenomeno delle baby gang a cui, per Massimiliano Romeo, è prioritario prestare attenzione, anche istituendo un apposito osservatorio sul tema che coinvolga le forze dell’ordine per “non minimizzare perché alcuni quartieri e zone di Monza sono in mano a questi ragazzi” ha sottolineato il senatore leghista.

“È una situazione problematica e parlo da genitore. Ho un figlio e ho paura che questi ragazzini vadano in giro anche per il centro città, adottando comportamenti incredibili come se nulla stesse accadendo e so che l’assessore Moccia è particolarmente sensibile a questo tema”. Simone Villa, che ha presentato l’esempio di San Rocco, ha richiamato l’attenzione sull’importanza non solo dell’azione repressiva ma anche della costruzione di ambienti e contesti che possano essere di stimolo per i ragazzi. Il quartiere salito alla ribalta nazionale dopo l’omicidio di Christian Sebastiano per mano di due ragazzini è diventato il luogo da cui è partito a Monza un importante progetto di riqualificazione, a partire dai servizi scolastici del quartiere. “Avere spazi per implementare l’offerta e svolgere attività in uno spazio bello, dove poter vivere e lavorare, credo sia la chiave per far sentire i ragazzi protagonisti. La certificazione del finanziamento del progetto risale all’amministrazione Allevi e siamo contenti che questa amministrazione lo stia portando avanti” ha spiegato l’ex vicesindaco.

 
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