“ATTO SOCIETARIO? PROCEDURALE DEBOLE” – .

“ATTO SOCIETARIO? PROCEDURALE DEBOLE” – .
“ATTO SOCIETARIO? PROCEDURALE DEBOLE” – .

Atto societario Asl, M5S Latina: “Goffaggine procedurale e strategia poco innovativa. La politica trova nella sanità una delle maggiori leve per esercitare il potere”.

“Domani, a porte chiuse, verrà sottoposto all’approvazione dei Sindaci l’atto costitutivo dell’Asl di Latina: le criticità che riteniamo stigmatizzino si concentrano su due ambiti, quello procedurale e quello delle scelte strategiche.

Per quanto riguarda la procedura, abbiamo registrato una scarsa attenzione alla condivisione e alla trasparenza, a partire dal mancato invio del documento ai sindaci in prima convocazione della conferenza, costringendo ad una seconda convocazione fissata per domani. E la convocazione della stessa conferenza dei sindaci a porte chiuse, impedendo ad associazioni, cittadini e consiglieri comunali di presenziare alla presentazione del documento. Il regolamento non obbliga, né vieta, l’apertura del convegno al pubblico e la scelta del presidente è stata quella di negarlo.

Sempre a proposito di trasparenza, non ci risulta se insieme al documento siano stati inviati ai sindaci anche gli allegati, oltre all’organigramma, al funzionigramma per capire chi farà cosa nella ASL di Latina.

Entrando nel merito degli indirizzi e delle scelte, per quanto sappiamo emerge ancora una grave debolezza della rete territoriale, dove si è puntato sul coordinamento, senza definirne adeguatamente le basi, registriamo una fusione del dipartimento materno-infantile alla struttura ospedaliera e il timore è che l’ospedale rischi di assorbire maggiori risorse rispetto al territorio.

La creazione del dipartimento della droga sottrae strutture organizzative ad altri dipartimenti che già ne erano sprovvisti, si tratta chiaramente di scelte politiche di cui valuteremo gli esiti.

Riteniamo che sarebbe stato necessario rafforzare ulteriormente la rete territoriale perché sappiamo che solo attraverso una capillare organizzazione della medicina locale e del territorio si può arrivare a una decongestione delle strutture di pronto soccorso e ospedaliere, con una vera cura del paziente.

Non registriamo nel piano azioni concrete per la riduzione delle liste di attesa, né un riferimento specifico alle migliaia di assunzioni annunciate dal Presidente Rocca di cui oltre 1000 nella ASL di Latina: il problema sul territorio, a nostro avviso, resta proprio la necessità di personale per i presidi e gli ospedali di comunità che rischiano ancora di diventare, per mancanza di personale, strutture vuote o aperte a giorni alterni, quando invece dovrebbero lavorare 24 ore su 24 per garantire assistenza al territorio. Una carenza analoga di personale è presente nelle strutture ospedaliere.

Tra le righe si legge di telemedicina presentata come una grande opportunità, ma al momento resta di fatto solo una toppa mal realizzata utilizzata per coprire la carenza di personale, sovraccaricando i pochi medici in servizio attivo anche con il lavoro di telemedicina, dove ci sono dei buchi negli spostamenti delle strutture periferiche, proprio come sta accadendo per la teleradiologia negli ospedali di Terracina e Fondi, con evidenti disagi e soprattutto il rischio di diagnosi tardive per i pazienti che appartengono ai pronto soccorso più decentrati.

Direzioni e strategie inefficaci e innovative, come quella che vedrà la creazione di un unico mega dipartimento che comprenderà sia la cardiochirurgia, tanto cara al presidente Rocca e a FdI, ma anche la neurochirurgia, eccellenza Goretti, disciplina che ha solo il ruolo operativo spazio in comune con la cardiologia e che rischia di perdere, insieme alla sua autonomia, anche risorse. Allo stesso modo vediamo alcune posizioni organizzative polverizzarsi per fare spazio ad altre, e ci chiediamo quanto queste scelte rispondano a strategie di gestione sanitaria o quanto rispondano a logiche di equilibri partitici.

La notizia di oggi riportata dal Fatto Quotidiano è l’aumento del tetto salariale dei top manager da 187mila a 240mila euro annui, che riguarda anche i dirigenti delle società Asl, predisposto dal presidente Rocca.

Così, se da un lato si tagliano atti societari e strutture organizzative, dall’altro si impegnano ingenti risorse sugli stipendi (già ingenti) dei top manager, facendo valere le loro enormi responsabilità. Come M5S, però, desideriamo richiamare l’attenzione del presidente della Regione Lazio anche sulle pesanti responsabilità e rischi a cui sono esposti i semplici dirigenti sanitari e tutti gli operatori sanitari che prestano servizio nei sovraffollati pronto soccorso della Regione Lazio, spesso senza nemmeno le barelle per i pazienti in attesa, che operano nei distretti sanitari locali senza personale e strumenti, o nei reparti e servizi ospedalieri, a volte privi anche degli arredi essenziali, come le sedie per prestare servizio, esposti ogni giorno al rischio di denuncia o peggio ancora di aggressione, sottoposti a spostamenti insostenibili per disorganizzazione e mancanza di personale, in strutture inadeguate.

Il tutto con stipendi non dignitosi, che sono i più bassi d’Europa e stanno portando alla migrazione sempre più massiccia dei medici italiani all’estero e all’arrivo nei PS di flotte di medici in pensione.

La verità è che la politica trova nella sanità una delle principali leve per esercitare il suo potere.

E il nuovo atto societario non fa eccezione: una strategia priva di innovazione, scelte che ancora una volta sembrano rispondere più a iniziative di partito che alle esigenze dei territori, nelle quali non si riesce a individuare strumenti concreti per migliorare le criticità più urgenti della sanità pontina.

La proposta del M5S per iniziare davvero a ricostruire il Servizio sanitario nazionale è chiara e senza vie di mezzo: separare la politica dalla sanità. Rivendichiamo questo come l’unico metodo per ripristinare il diritto dei cittadini alla salute e all’accesso alle cure, che come tali non possono essere condizionati da scelte che troppo spesso risultano funzionali solo a interessi politici locali o nazionali”.

 
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