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Ferrara Non ci sono buone notizie dall’analisi delle acque superficiali condotta da Legambiente. A fronte di una situazione “complessivamente positiva”, l’unico corso d’acqua della regione esaminata che presenta notevoli criticità è il nostro Po di Volanocon diversi parametri analizzati al di sopra della soglia.

L’investigazione

I campionamenti sono stati effettuati tra maggio e giugno nell’ambito delle attività previste dal progetto “Contro corrente – La generazione della Rete e la sfida del cambiamento climatico” finanziato con fondi regionali destinati al Terzo Settore. I parametri osservati da Legambiente, oltre al famigerato batterio Escherichia coli e ai coliformi fecali – batteri la cui presenza permette di verificare l’effettivo stato di purificazione dell’acqua -, comprendevano anche nitrati e fosfati – nutrienti che favoriscono l’eutrofizzazione delle acque – e glifosato, un erbicida di sintesi ampiamente utilizzato in agricoltura. Sono stati effettuati due campionamenti nel Po di Volano: nei pressi della Darsena e di Ponte Caldirolo. I risultati? Tutt’altro che incoraggianti. In entrambi i punti campionati i parametri microbiologici sono ampiamente al di sopra della soglia. Se i dati rientrano nel limite di legge, che definisce la qualità del acque di balneazioneper l’Escherichia coli è di 1000 ufc (unità formanti colonie, cioè batteri) ogni cento millilitri – e 5000 per le acque reflue -, dall’indagine di Ponte Caldirolo emerge un valore addirittura di 7300 batteri ogni cento millilitri. Anche i coloformi fecali sono sopra la soglia: 2300 in Darsena e 600 a Ponte Caldirolo. Parametri che superano il limite di legge per le acque superficiali, in questo caso fissato a 500 ufc/100ml. Valori che sono indice di probabile presenza di scarichi diretti nel corso d’acquaIl quadro non migliora se si considerano le analisi relative ai nitrati (dieci volte superiori al valore limite), fosfati e glifosatotutti superando i parametri consentiti. In particolare, il glifosato è sottoposto a sorveglianza speciale, poiché è stata dimostrata la sua forte tossicità per gli insetti impollinatori. Ancora oggetto di discussione all’interno della comunità scientifica, tuttavia, è la sua possibile correlazione con lo sviluppo di tumori nell’uomo, anche se l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (OMS) lo ha inserito tra i 66 sostanze fattori di rischioUna prima fotografia del Po di Volano, ma il monitoraggio non finisce qui: in autunno verranno effettuati nuovi campionamenti per confrontare i dati relativi a due diversi momenti dell’anno.

Il passato

Non è certo una novità che il Po di Volano sia in gravi condizioni. In passato ha dovuto fare i conti con scarichi non conformi nel fiume: sversamenti abusivi nelle fognature e una rete di tracimazioni che finivano per sporcare le acque prodotte dal Purificatore di Era. Sono queste le criticità emerse nel corso di una riunione della IV commissione, presieduta dall’ex assessore Tommaso Mantovani. È lo stesso cinque stelle che sul tema ha più volte condotto battaglie e presentato denunce, molte delle quali rimaste inascoltate: “15 segnalazioni negli ultimi 12 anni, nemmeno una presa in considerazione da Arpae” dice Mantovani. «I campioni nei pressi di Ponte Caldirolo, dove erano stati segnalati gli sversamenti, sono stati analizzati in un laboratorio universitario – spiega l’ex assessore -, ed è stato trovato acido nitrico sopra la soglia. La dottoressa Gabriella Dugoni dell’Arpae ha però risposto che “i campioni non erano utilizzabili perché non era stato rispettato il protocollo perché non c’era struttura sull’allacciamento del collettore del Po di Volano”. Una lacuna per la quale nemmeno la stessa Arpae potrebbe effettuare campionamenti attendibili”. Con il primo analisi di Legambientetuttavia la questione è destinata inevitabilmente a ripresentarsi.

 
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