rinvenuti coltelli, mannaia e pugnale – Teramo – .

rinvenuti coltelli, mannaia e pugnale – Teramo – .
rinvenuti coltelli, mannaia e pugnale – Teramo – .

TERAMO. Ci sono fatti di cronaca, suicidi di prigionieri e attacchi agli agenti, per segnalare le emergenze. E poi ci sono i numeri che raccontano la quotidianità sempre più a rischio nel carcere di Castrogno. Il penitenziario, uno dei più sovraffollati dell’intera regione, è un’emergenza continua in cui agenti e detenuti convivono da anni e che, nonostante i ripetuti appelli alle autorità, resta tale tra sequestri di droga, cellulari e armi.
Perché si tratta di un vero e proprio arsenale che gli agenti della polizia penitenziaria hanno sequestrato nel corso di uno dei loro controlli quotidiani: la perquisizione approfondita, effettuata sia negli ambienti comuni delle sezioni di detenzione che nelle celle, ha portato al ritrovamento di 10 armi bianche tra cui una in acciaio mannaia, un pugnale tattico con fodero, due coltelli a scatto, tre coltelli pieghevoli, uno rigido e due rudimentali. Anche in questa occasione, inoltre, sono stati rinvenuti cinque cellulari con diverse schede telefoniche e varie dosi di hashish e cocaina. Per i sindacati si tratta dell’ennesima dimostrazione del fatto che gli agenti di polizia, nonostante il numero inferiore alle attese, riescono a garantire tutta l’attività di sorveglianza necessaria ma anche l’ennesima cronaca di emergenza. “Un vero e proprio arsenale volto ad offendere la popolazione carceraria e gli operatori che a vario titolo svolgono il loro lavoro in carcere”, scrive in una nota l’Uspp, l’unione dei sindacati di polizia penitenziaria, “svolgere attività di prevenzione in carcere è diventata una pratica sempre più compito arduo data la scarsità di personale di polizia penitenziaria cronicamente carente da anni, questo tipo di operazioni dimostra però la presenza e la professionalità dello stesso, mai rassegnato a lasciare spazio all’azione della criminalità anche in contesti difficili come quelli penitenziari”. Per Gennarino De Faziosegretario generale della polizia penitenziaria Uilpa «negli istituti penitenziari proliferano violenze, stupri, omicidi, suicidi, traffici illeciti e aggressioni al personale, queste ultime con una frequenza di 10 al giorno, senza che il Governo muova un dito. Stanno ancora studiando il decreto carcerario». Joseph Pallinisegretario provinciale del Sappe, sottolinea le criticità operative del personale di polizia in relazione all’elevata concentrazione di detenuti psichiatrici e tossicodipendenti. «Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, cioè una su tre, ha problemi di droga», scrive, «per chiarezza va ricordato che i tossicodipendenti o alcolisti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso reati di varia natura e non per la condizione di tossicodipendenza».(dp)
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