“La colpa è dei vandali, in sei anni hanno distrutto tutto” – .

“La colpa è dei vandali, in sei anni hanno distrutto tutto” – .
“La colpa è dei vandali, in sei anni hanno distrutto tutto” – .

ANCONA «Non c’è abbastanza senso civico, sposteremo le risorse altrove». Parla David Francescangeli, presidente del Cus Ancona. La società sportiva non intende rinnovare il contratto di gestione dei campi di calcio e basket dei Saveriani di Posatora, ufficialmente scaduto ieri. “Non ci sono le condizioni sociali per farlo” spiega la direzione del Centro sportivo universitario.

La lamentela

Solo poche settimane fa, infatti, la Società aveva denunciato un atto vandalico, la rottura di una finestra con sassi. Ennesimo gesto di inciviltà. «Abbiamo gestito l’impianto per sei anni e per sei volte ho dovuto cambiare la porta vicino al campo da basket» racconta Francescangeli, che oltre ai campi da gioco gestisce anche alcuni spazi chiusi adibiti a spogliatoi e magazzini. “L’ultima volta che non si riusciva a riparare la porta, bisognava rimontarla ma non aveva senso per poi trovarla rotta dopo tre mesi” si sfoga il presidente. «Abbiamo cambiato la rete del canestro non so quante volte, e dopo tre giorni è scomparsa» denuncia lui stesso. Per non parlare della negligenza di chi sfrutta la struttura, aperta al pubblico come se fosse un parco. Un esempio su tutti: i tre contenitori di vetro pieni di bottiglie di birra, con tanto di altri sacchi pieni posti lì vicino e il bicchiere abbandonato nell’erba. «Riceviamo lettere di famiglie che ci accusano di cattiva gestione della struttura. Nessun insulto oltre il danno” dice Francescangeli.

Spese

Poi ci sono i costi, visto che il campo e i suoi annessi erano aperti a tutti come servizio per il quartiere. Il Cus dovrebbe versare un canone concessorio annuo di 3mila euro ma il Comune ne restituisce, sempre annualmente, 6mila a saldo di gestione. Di fatto, quindi, il Cus incasserebbe 3mila euro ma le entrate non vanno oltre, visto che gli affitti del campo per allenamenti o tornei sono simbolici. E che «solo il custode ci costa 5mila euro l’anno» ricorda il presidente. O che «l’ultimo sfalcio ci è costato 800 euro», oltre al danno da riparare. “Naturalmente non possiamo mettere un custode che sia presente fino all’una di notte” aggiunge. Perché tra contratti da aggiornare e ore in più il costo raddoppierebbe. Insomma, il Cus era molto felice di offrire un servizio alla comunità ma «se la gente non capisce l’impegno…».

Destino

Quale destino, allora, per questi spazi? Il Comune non intende – almeno per ora – aprire un nuovo bando per cercare un gestore. «Daremo una proroga temporanea a un’associazione che utilizza un orto vicino a Villa Colonnelli» spiega Stefano Tombolini, assessore ai lavori pubblici. L’idea è di accorpare i campi sportivi – per calcio e basket – a Villa Colonnelli, che deve rinascere. Sul tavolo ci sono 900mila euro di fondi franosi del Comune ma «non basteranno». «Stiamo infatti provando a fare un’operazione di partenariato pubblico-privato» secondo Tombolini. L’idea? «Quella principale vorrebbe trasformare questi spazi in un centro diurno per anziani autosufficienti ma sarebbe anche una fantastica location per cerimonie nuziali, qualora venisse meno lo scopo sociale» anticipa l’assessore. Prima, però, bisogna trovare i soldi. «Ci stiamo muovendo con un istituto bancario e un paio di operatori» può anticipare Tombolini.

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Corriere Adriatico

 
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